“L’Anaao Assomed rivolge al neo ministro della salute gli auguri di buon lavoro auspicando attenzione e ascolto nei confronti delle rappresentanze sociali. Tanto più in una stagione che si preannuncia non facile”. Questo il commento di Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed sulla nomina di Orazio Schillaci a Ministro della salute.
“In una accelerata campagna elettorale – osserva Di Silverio – il dibattito sulla sanità è stato ridotto all’osso, tra facili promesse e slogan. Eppure, come certo il Ministro concorderà, la salute non può non occupare uno dei primi posti nell’agenda di un nuovo Governo, viste le sfide epocali che stiamo vivendo (pandemia, aumento dell’anzianità della popolazione, incremento delle malattie croniche e della non autosufficienza, bassa natalità, crescita delle diseguaglianze). Sfide che affrontiamo in un contesto recessivo e in un momento in cui la stessa tenuta del servizio sanitario nazionale è a rischio. Anche a causa del peggioramento senza precedenti delle condizioni di lavoro dei Medici e dei Dirigenti sanitari”.
“Il Ssn è un malato in pessima salute, e la prognosi rimane riservata. Tocca al nuovo Governo e al nuovo Ministro – prosegue Di Silverio – intervenire con urgenza. Occorrono investimenti sul Fondo Sanitario nazionale, visto che l’Italia è in coda tra i Paesi del G7 per spesa sanitaria pubblica. E sul personale, per restituire ruolo e valore, anche economico, al lavoro dei Medici e dei Dirigenti sanitari, le cui conoscenze e competenze fanno la differenza tra la salute e la malattia”.
“E occorre intervenire anche per risolvere la carenza di medici specialisti. Concorsi di assunzione deserti, vincitori che scappano dopo pochi mesi, livelli retributivi inadeguati e congelati al 2018, condizioni di lavoro in peggioramento continuo, crisi acuta delle strutture deputate all’emergenza-urgenza, fuga dei medici dipendenti verso il più allettante settore privato o la pensione, sostituiti da quelli retribuiti a gettone orario che arrivano persino dalle Americhe. Il lavoro pubblico non è più appetibile nemmeno per i giovani che, spesso, preferiscono cambiare Paese. Un regalo da 150.000 euro di investimento formativo per ogni medico che lascia il suolo natìo (solitamente per sempre). Una fuga sestuplicata negli ultimi 5 anni. Senza il capitale umano, però, gli ospedali diventano cattedrali nel deserto, i presìdi territoriali arredi del paesaggio urbano, i Livelli Essenziali di Assistenza una chimera”.
“Siamo fiduciosi – conclude di Silverio – di poter incontrare il Ministro in tempi brevi per avviare un confronto proficuo”.