“La nomina di Paolo Scaroni a presidente dell’Enel è un vero scandalo italiano”, così in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani. “Da quando fu nominato da Berlusconi alla guida dall’ENEL nel 2002 e dell’ENI nel 2005,
Paolo Scaroni ha perseguito una stretta collaborazione con la Russia di Putin per un decennio, durante il quale ha mantenuto la sua posizione di potere con i governi di centro-destra e di centro-sinistra. Scaroni è stato l’artefice del ruolo giocato da Eni e Enel nello smantellamento operato nel 2007 da Putin dell’impero economico della compagnia petrolifera Yukos di proprietà dell’oligarca Mikhail Khodorkovsky, suo avversario politico, opportunamente fatto sparire in un gulag siberano e poi liberato dopo la ‘rieducazione’. Radicali Italiani in splendida solitudine denunciò il ruolo giocato dalle nostre aziende di Stato con iniziative fuori e dentro il Parlamento. Iniziative tanto incessanti quanto inascoltate.
La distruzione della società privata Yukos e l’affermazione di Gazprom con la complicità diretta di Eni ed Enel sono un pezzo importante della nostra storia; una storia che ci ha portato frutti avvelenati in questo ultimo anno, quando la vera faccia di Vladimir Putin è divenuta visibile a tutti, tranne ai complici del regime terrorista del Cremlino. L’intreccio politico-imprenditoriale tra Russia e Italia nasce e cresce esattamente sotto la guida di Scaroni al quale i governi hanno consegnato le chiavi della politica estera, senza vedere che il cappio energetico putiniano si stringeva sull’Europa. Paolo Scaroni, il responsabile del suicidio energetico italiano, oggi è di nuovo a capo dell’ENEL e noi siamo un Paese alla deriva”, concludono.