Venerdì ho perso la mia casa e ho dovuto cedere alla forza trattato come un criminale, tutto questo nonostante avessi proposto a saldo e stralcio l’intera somma dovuta alla banca. Il curatore fallimentare ha detto no rifiutandosi in modo sprezzante di trattare.
Presto si verificherà un’ingiustizia di Stato.
Sergio Bramini, imprenditore fallito perché lo Stato non ha saldato con lui un debito di 4 milioni di euro, verrà sfrattato dalla sua abitazione sita in via Sant’Albino 22.
Sergio Bramini è il simbolo dell’Italia che lavora e che si rimbocca le maniche, che crede nelle istituzioni e nella giustizia. Bramini, nell’attesa di ricevere dallo Stato il pagamento di 4 milioni di euro, ha ipotecato la sua prima casa e la sua azienda. Una scelta certamente azzardata, ma necessaria per scongiurare di chiudere la ditta e lasciare in mezzo alla strada i suoi 32 dipendenti.
Sergio Bramini era certo che lo Stato, in tempi ragionevoli, lo avrebbe saldato. Ma così non è stato e lunedì si vedrà pignorata e mandata all’asta la sua villa, per un prezzo davvero irrisorio. Si tratta della sua prima casa, acquistata con il sudore del lavoro, ma che tra pochi giorni verrà ceduta al miglior offerente per un prezzo molto inferiore al suo reale valore.
Sergio Bramini non si è arreso: ha denunciato le istituzioni, si è rivolto ai media locali e nazionali, ma si è ritrovato sempre le porte chiuse in faccia. Inutile il suo tentativo di richiamare i giudici all’applicazione della Legge Antisuicidio, una norma europea che salva coloro che si ritrovano indebitate senza colpa e preservando comunque la prima casa ma che in questo caso sembra non sembra esistere per Sergio !!! Tutto questo non è servito: la legge per Sergio Bramini non è stata applicata.
Chiediamo che venga sospeso lo sfratto esecutivo e che la villa, come più volte richiesto dallo stesso imprenditore, venga sequestrata preventivamente. Vogliamo che venga fatta chiarezza su questa assurda vicenda. Non lasciamo pensare che siano sempre i furbi ed i disonesti a trovare le soluzioni … l’onesta e la correttezza deve essere premiata e lo Stato deve dare l’esempio sempre.