ONDA PRIDE, OGGI SETTE CORTEI: BARI, CAGLIARI, DOLO, MILANO, NAPOLI, RAGUSA, TREVISO. PIAZZONI (ARCIGAY): RIEMPIAMOLE STRADE CONTRO LA VEEMENZA DELLE LEGGI DITTATURA

Per l’ultimo fine settimana di giugno, il Pride Month, sono 7 le città che oggi sono attraversate dai cortei dell’Onda Pride, la grande manifestazione a sostegno dei diritti delle persone lgbtqi+ organizzata da Arcigay e dalle altre associazioni locali e nazionali.

Appuntamento a Bari alle 15 in piazza Umberto I, a Cagliari con il Sardegna Pride in partenza alle 17 da Parco della Musica, a Dolo con il Riviera Pride, con raduno alle 17 in piazza Cantiere, a Milano con concentramento alle 15 in via Vittorio Pisani, a Napoli dove il corteo parte alle 16 da piazza del Municipio, a Ragusa con ritrovo alle 17,30 sul lungomare Andrea Doria, a Treviso con inizio alle 17 dalla Palla di Ferro. “Nel clima inquietante di una Presidente del Consiglio che agita fantasmi golpisti dietro l’esercizio della sacrosanta libertà di informazione, la nostra mobilitazione prosegue e non fa sconti.”, dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. Che prosegue: “La presidente del Consiglio, invece di parlarci del lavoro dei giornalisti, deve spiegarci come mai nelle fila del suo partito si inneggi al fascismo in maniera aperta ed evidente.

E coerente, voglio aggiungere, alle politiche persecutorie verso donne, stranieri, persone LGBTQI+ che da mesi Giorgia Meloni mette in atto. Questo si, come nei regimi. Allora, se due indizi fanno una prova, noi di prove ne abbiamo ormai collezionate decine. L’ultima proprio stamattina: nel testo del dl sicurezza in discussione in Parlamento troviamo la pena del carcere per chi blocca il traffico su una strada per una manifestazione non violenta. Come nelle dittature. Per noi è ormai un’evidenza: questo governo e questa maggioranza si muovono pericolosamente fuori dal dettato costituzionale. Sono loro la minaccia alla democrazia, non chi li critica. Contro questa cultura politica e contro queste “leggi dittatura” siamo pronti a riempire le strade, in una giornata di orgoglio e protesta indimenticabile”, conclude Piazzoni.