Operazione Black land: il Gruppo della Guardia di Finanza di La Spezia ha avviato, a livello provinciale, una specifica attività di analisi dell’articolato settore della ricettività turistica, che oggi conta le diverse forme previste dalla legislazione regionale (B&B, affittacamere, appartamenti ammobiliati ad uso turistico, locazioni brevi ecc).
Partendo dall’analisi di alcuni fra i numerosissimi siti Internet e piattaforme social finalizzate alla pubblicità, prenotazione e pagamento dei soggiorni, il team di finanzieri incaricato ha stilato una prima lista di centinaia di soggetti – tra affittacamere, b&b, case vacanze – ubicati nei comuni delle 5 Terre, La Spezia e a Lerici – ritenuti fiscalmente a “rischio”. Sono stati poi incrociati dati e segnalazioni, senza trascurare le più precise recensioni dei clienti, perlopiù stranieri, che descrivevano camere con vista “da sogno” e servizi particolarmente accurati.
Sono 24 gli operatori turistici nei cui confronti il controllo è stato avviato e già concluso nei primi 6 mesi del 2019: oltre l’80% di questi aveva dichiarato agli Enti territoriali competenti di disporre di un numero di camere e/o posti letto inferiore a quelli effettivamente riscontrati all’atto delle ispezioni.
In termini di evasione fiscale, si tratta di oltre 1 milione di euro di ricavi non dichiarati per gli anni 2016 e 2017, cui corrisponde anche un debito di I.V.A. per oltre 140.000 €uro.
Tra i casi più eclatanti si annovera:
- un b&b a Vernazza che aveva dichiarato 17 posti letto invece dei 26 accertati dai militari delle Fiamme Gialle, evitando così di annotare ricavi per quasi 180.000 €uro;
- un affittacamere ubicato nel centro di La Spezia che, oltre a non aver dichiarato ricavi per oltre 100.000 €, aveva anche “dimenticato” di versare la tassa di soggiorno, puntualmente riscossa dai propri clienti: il titolare è stato perciò anche segnalato alla Procura della Repubblica di La Spezia per il reato di peculato;
- un contribuente di Framura che fraudolentemente faceva figurare il proprio b&b come un’ “associazione culturale”, occultando cosi al Fisco la totalità dei ricavi conseguiti, pari a circa 100.000 €.
11 attività hanno anche omesso il pagamento del “Canone Speciale Rai” dovuto per la presenza di impianti televisivi nelle camere date in locazione.
L’operazione prosegue con I’ulteriore mappatura e controllo dei soggetti che possono rivelare indizi di inadempienza agli obblighi fiscali, anche al fine di favorire la spontanea emersione di coloro che ancora si presentano come evasori “totali” o “paratotali”.