OPERAZIONE “DEJA VU” Spacciavano 7 kg di cocaina al mese nel quartiere “Tessera” di Cesano Boscone

La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Milano, su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia (D.D.A.) a carico di 8 italiani, ritenuti a vario titolo partecipi o comunque collegati ad un’associazione per delinquere finalizzata alla gestione della piazza di spaccio del quartiere “Tessera” di Cesano Boscone.

 

L’operazione di polizia giudiziaria, condotta dagli agenti della Sezione Antidroga della Squadra Mobile, ha consentito di disarticolare l’organizzazione criminale, facente capo ai fratelli Daniele e Stefano Ciannella, che gestiva in modo esclusivo l’attività di spaccio nel c.d. “quadrilatero” di Cesano Boscone.

Controllo capillare del territorio, luoghi specifici di incontri per le trattative, locali per lo stoccaggio dello stupefacente e per il frazionamento in dosi, cessioni continue nell’intera giornata, difesa del territorio nel caso di ingerenze altrui: un’organizzazione strutturata che riusciva a commercializzare nella piazza di spaccio la media di 7 kg. al mese di cocaina.

Nel corso dell’attività investigativa, il 4 luglio 2019, i poliziotti hanno arrestato lo spacciatore ed il custode dello stupefacente. In quella circostanza il primo, Angelo Bux (dipendente in qualità di idraulico dell’azienda Metropolitana Milanese s.p.a.), fu trovato in possesso nella propria abitazione, in Via Gramsci, e in un box di Via Vespucci n. 23, di circa 890 gr. lordi di cocaina, circa 1 kg. lordo di marijuana, circa 34 gr. lordi di hashish, vario materiale da confezionamento e 9650 euro in contanti. L’abitazione del BUX era il c.d. “luogo di spacchettamento e confezionamento in dosi” della sostanza stupefacente mentre il box era il luogo di detenzione della sostanza da passare al taglio. Entrambi i luoghi rappresentavano il “magazzino secondario” dell’organizzazione criminale.

Dopo l’arresto dello spacciatore, senza soluzione di continuità, i poliziotti della Sezione Antidroga hanno arrestato il custode della sostanza stupefacente, Carmine Urcioli (dipendente dell’ATM con l’incarico di meccanico). Quest’ultimo fu trovato in possesso, all’interno di una cantina di sua proprietà, ubicata nella stessa area box di Via Vespucci n. 23, di circa 4,4 kg. lordi di cocaina, un pistola modello  XDM calibro 9×21 e varie munizioni da arma corta e arma lunga. La cantina dell’Urcioli era il principale “magazzino” dell’organizzazione criminale, nel quale venivano custoditi i quantitativi più ampi di stupefacente e le armi.

L’organizzazione criminale, nel corso dell’indagine, ha dimostrato di avere il monitoraggio totale della piazza di spaccio, attraverso un pattugliamento continuo del “quadrilatero”, mirato a individuare l’arrivo di forze di polizia e la presenza di spacciatori non affiliati. Inoltre, da alcuni dialoghi tra gli indagati, è emerso in modo palese il potere di intimidazione che i fratelli Ciannella avevano nei confronti di chi aveva intenzione di spacciare nella zona.

Nei confronti di 4 persone è stata emessa la misura della custodia cautelare in carcere, nei confronti di 2 gli arresti domiciliari ed altre due sono state destinatarie dell’obbligo di dimora congiunto all’obbligo di presentazione alla P.G.

E’ stato, da ultimo, eseguito il sequestro preventivo di un immobile e due autovetture.

Nel corso dell’esecuzione delle misure cautelari sono state eseguite perquisizioni domiciliari nei confronti degli indagati che hanno consentito di sequestrare a carico di Daniele Ciannella la somma di circa 100 mila euro in contanti (rinvenuta nell’abitazione in un piccolo vano mobile artificiale creato dietro un muro), un jammer, una macchina contasoldi e appunti manoscritti.