Si è conclusa l’ottava edizione dell’operazione Emma (European money mule action), con la quale le Forze di polizia dell’Italia e di altre 24 nazioni, hanno preso di mira le transazioni fraudolente messe in atto dai “money mules”.
Si tratta di soggetti che consapevolmente (membri di organizzazioni criminali o soggetti in stato di bisogno) o inconsapevolmente (attratti da false offerte di lavoro pubblicate sul web), offrono la propria identità per l’apertura di conti correnti, carte di credito e altri strumenti di pagamento, sui quali vengono accreditate somme di denaro frutto di attacchi informatici e finanziari ai danni di società o ignari cittadini. Questi soggetti costituiscono l’ultimo anello della catena attraverso la quale i criminali monetizzano i proventi dei reati.
L’operazione, che per l’Italia è stata condotta dalla Polizia postale e delle comunicazioni, ha riguardato complessivamente 1.340 transazioni fraudolente; sul nostro territorio nazionale sono stati identificati 653 money mules, e questo ha permesso di prevenire ulteriori frodi di “Financial cybercrime” che avrebbero fruttato circa 5,3 milioni di euro.
L’attività ad alto impatto delle cyber polizie prevede due fasi di intervento. La prima, appena conclusa, durata circa tre mesi, ha coinvolto le polizie di 17 Paesi dell’Unione europea (Italia, Austria, Bulgaria, Cipro, Estonia, Grecia, Irlanda, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Repubblica Ceca, Slovenia, Svezia, Spagna, Slovacchia, Ungheria) oltre che di Moldavia, Svizzera, Regno Unito, Australia, Singapore, Hong Kong, Colombia e Stati Uniti d’America, sotto il coordinamento di Europol e con il supporto di Interpol, Eurojust e della Federazione bancaria europea (Ebf). In questa fase sono state eseguite numerose operazioni di polizia giudiziaria nei confronti di gruppi criminali di diverse nazionalità responsabili di cybercrimini finanziari ai danni di singoli cittadini, piccole e medie imprese, gruppi bancari e di intermediazione finanziaria.
La seconda fase, iniziata oggi, avrà come oggetto campagne di sensibilizzazione e prevenzione nei Paesi che hanno preso parte all’iniziativa, finalizzate a creare consapevolezza in chi favorisce, con la propria opera, il riciclaggio dei proventi di attività illecite come le frodi e le truffe online.
I numeri complessivi dell’operazione: anche grazie al supporto di oltre 1.800 istituti bancari e altre istituzioni finanziarie, sono state individuate 4.089 transazioni bancarie fraudolente, e avviate oltre 1.600 autonome indagini, riuscendo a prevenire frodi per un danno stimato di circa 17,5 milioni di euro. Più di 8.755 i muli individuati, 222 organizzatori e coordinatori di muli identificati.
L’iniziativa è stata resa possibile attraverso la collaborazione dell’Associazione bancaria italiana (Abi), di CertFin e grazie al sostegno delle banche e degli istituti di credito italiani che hanno assicurato un supporto in tempo reale agli investigatori.