“Risolvere situazioni complesse con un eccesso di giustizialismo, è questo il mantra degli amministratori?”, così in una nota Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani.
“La vicenda dell’orsa Jj4 colpevole di aver ucciso Andrea Papi mostra in trama la sete giustizialista di chi ci governa. Il governatore Fugatti non ha dubbi: deve essere abbattuta. Mentre gli stessi genitori di Papi si oppongono comprendendo che l’orsa non è l’unica colpevole e chiedono giustizia, non vendetta. Una giustizia che può essere raggiunta comprendendo appieno il quadro – per l’appunto complesso – che ha portato allo sfortunato incidente nei boschi trentini. La ripopolazione degli orsi in quelle montagne è opera degli uomini. Nel 1996 prendeva il via il progetto ‘Life ursus’ finanziato dall’Unione Europea per la tutela dell’orso bruno del Brenta e, in particolare, per salvare un piccolo nucleo di orsi sopravvissuti alla persecuzione diretta dell’uomo. Furono introdotti una decina di esemplari con radiocollare e marche auricolari trasmittenti per monitorare gli spostamenti.
Tuttavia in questi ultimi anni, a fronte di una crescita del numero di esemplari e anche dei nostri stili di vita sempre più invasivi, non c’è stato alcun monitoraggio adeguato, ad esempio il collare di Jj4 era scarico da tempo e non è stata intrapresa alcuna seria campagna di informazione istituzionale e culturale sulla convivenza. Insomma un progetto che ha ricevuto inizialmente il favore di tutti, anche per mere mire turistiche, ma che poi è stato abbandonato a se stesso. La vicenda è profondamente politica perché punta il dito contro il maggiore responsabile: l’uomo, che dispone degli animali a suo piacimento. In quanto responsabili siamo capaci di dare risposte? L’abbattimento non è una soluzione adeguata: è solo nascondere la polvere sotto il tappeto, oltre che una crudeltà senza logica, perché seguendone il ragionamento dovrebbero essere abbattuti tutti gli esemplari in quanto potenzialmente sempre ‘pericolosi’ nella reazione di difesa e paura. Il tema della convivenza con l’altro da noi si pone e si porrà sempre più forte, anche a causa della crisi climatica, e non possiamo permetterci soluzioni semplicistiche. Ci auguriamo che il prossimo 11 maggio quando verrà convocata l’udienza per decidere del destino dell’orsa Jj4 prevarrà il buon senso sulla logica punitiva che, abbattendo l’animale, non risolverà un bel nulla. Medesimo auspicio lo rivolgiamo al tavolo tecnico convocato domani dal ministro Pichetto Fratin perché alla base di questo confronto ci sia la massima attenzione alle evidenze scientifiche”, concludono.