Palermo – Ferro, catrame, cemento, piombo e rete metallica sono i materiali con cui sono stati realizzati i cani del “Branco” opera contemporanea di Velasco Vitali esposta nel chiostro della questura di Palermo.
Il materiale di recupero è stato scelto dall’artista come simbolo dell’abusivismo edilizio e quindi della criminalità.
L’installazione delle 53 sculture resterà nella questura di Palermo sino al 6 gennaio.
Il progetto espositivo è stato realizzato grazie alla collaborazione con la Fondazione Falcone nell’ambito del progetto culturale Spazi Capaci + Comunità Capaci che la Fondazione sta portando avanti in vista del 30° anniversario delle stragi di Capaci e via D’amelio del 1992.
Emblematica e suggestiva l’idea che il Branco, che simboleggia l’attacco della criminalità allo Stato, passi dall’aula bunker che invece incarna la vittoria dello Stato su Cosa nostra, alla Questura di Palermo, altro luogo simbolo dei successi contro la criminalità e del pesante prezzo di sangue patito dalla Polizia nella lotta ai clan.
Da sempre luogo di memoria antimafia e simbolo in città delle tante manifestazioni spontanee della cittadinanza che hanno seguito, negli anni, la cattura dei tanti boss mafiosi, la questura diventa spazio dove la cultura della legalità si contrappone alla sottocultura mafiosa attraverso l’arte.
“Questo specifico progetto culturale testimonia, ha dichiarato il questore Leopoldo Laricchia, il legame indissolubile che intercorre tra la Città, la società civile, il mondo della cultura, la Magistratura e la Polizia di Stato”.