Ricorre oggi l’anniversario dell’omicidio del commissario Giuseppe “Beppe” Montana, colpito a sangue freddo da un sicario della mafia il 28 luglio del 1985 mentre stava sistemando la sua barca in un rimessaggio di Porticello, in provincia di Palermo.
Capo della sezione “catturandi” della Squadra mobile di Palermo, è stato un implacabile investigatore che nel corso degli anni è riuscito a colpire le fila di cosa nostra con numerosi arresti di latitanti, componenti di spicco della mafia palermitana. Ha lavorato a stretto contatto con Ninni Cassarà, il capo della sezione investigativa, ed insieme hanno studiato le alleanze mafiose che si sono determinate nel corso degli anni.
Stamattina il questore di Palermo, Leopoldo Laricchia, ha deposto una corona d’alloro a Porticello, dove è presente una targa in ricordo del giovane poliziotto.
Ma la sua
storia potrà essere conosciuta anche dai più giovani grazie alla mostra “
la stanza della memoria”, inaugurata di recente nella questura di Palermo.
Con questa iniziativa saranno condivisi proprio con le nuove generazioni i valori di impegno, sacrificio e passione che caratterizzavano l’agire del commissario Montana e che, ancora oggi, sono d’esempio per i poliziotti nella lotta alla criminalità organizzata.