CATANIA – Dal cambio di rotta culturale alle modifiche normative che possano dare nuovo slancio al mondo professionale: il tema delle pari opportunità va analizzato nelle sue innumerevoli sfaccettature, individuando criticità e possibili soluzioni per potenziare il tasso di occupazione e aumentare il grado di maturità delle imprese rispetto al tema della diversità e dell’inclusione di genere. Questo l’obiettivo degli Ordini professionali di Catania, in un confronto straordinario che ha precedenti solo in altre due occasioni a livello nazionale (Milano e Ancona).
“Professione per equità” – organizzato dagli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, con il contributo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, del Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Catania e Caltagirone, dei Geometri e Geometri Laureati, dei Medici e Odontoiatri e degli Avvocati, con il patrocinio della Regione Siciliana e del Consiglio Nazionale degli APPC – ha acceso i riflettori sull’attuale situazione lavorativa e sociale della città etnea – e non solo – aprendo a innumerevoli riflessioni.
In apertura il presidente del CNAPPC Francesco Miceli, ha evidenziato «l’importante ruolo dei professionisti nell’individuare gli elementi discriminatori, avviando processi innovativi e di trasformazione della società. Un primo passo per guardare al futuro in modo diverso. Una nuova visione in cui è protagonista anche l’urbanistica di genere, con città più accessibili anche per bambini e anziani». A completare il quadro è stato il consigliere del CNAPPC Silvia Pelonara: «Quando parliamo di equità, parliamo di pari opportunità per donne, giovani, anziani, bambini, disabili: significa imparzialità. La nostra società non è ancora pronta e c’è tanta strada da fare. Per esempio, nel lavoro essere madre spesso è uno svantaggio: ma nei rapporti di lavoro non può mai essere messa in discussione la dignità».
Quello delle pari opportunità è un tema molto sentito dall’OAPPC di Catania e dalla sua Fondazione, «da sempre impegnati in questa sfida attraverso il nostro Osservatorio – ha dichiarato il presidente dell’Ordine Sebastian Carlo Greco – un confronto di esperienze e competenze, con l’obiettivo di migliorare il concetto di “accessibilità”, che spazia dal mondo lavorativo ai luoghi in cui viviamo. Un momento in cui parlare non solo di professione, ma di “essere umano”». Parole a cui si lega la presidente della Fondazione Eleonora Bonanno, secondo la quale «la cultura è l’arma che abbiamo a disposizione per cambiare l’attuale stato delle cose. Saremo liberi quando saremo colti. Ed è su questo spirito che abbiamo in programma una serie di iniziative per accendere i riflettori sull’operato delle architette». Poi, spazio ai dati, che hanno dato uno spaccato della società: «In un determinato momento della propria vita le donne “spariscono”, sono poche quelle che raggiungono l’apice della carriera. Nel 2020 – ha illustrato – solo 7 donne su 84 sono rettori. Solo il 14% ricopre il ruolo di sindaco, in Sicilia la quota non arriva neanche al 7%». Riflessioni condivise dalla promotrice dell’evento Melania Guarrera, dell’Osservatorio Pari Opportunità dell’Ordine, con «l’auspicio di un primo passo verso un protocollo d’intesa tra le parti».
Tra le categorie coinvolte i Commercialisti e gli Esperti Contabili: «Viviamo in una società dove le disparità di genere sono ancora molto diffuse – ha affermato il presidente Salvatore Virgillito – l’obiettivo è trasformare le criticità in un punto di forza, per trovare soluzioni e superarle. E questo deve essere fatto insieme: dalla collaborazione potremo ottenere grandi risultati». Non sono mancate le parole della presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine Simonetta Murolo: «Discriminazione vuol dire non avere le stesse opportunità, con conseguente disagio. Un disagio che, in alcuni casi, sfocia nella violenza economica, il più subdolo degli abusi, poiché priva le donne della loro emancipazione: nel 2020 ha rappresentato il 37,8% delle denunce».
Elementi più confortanti quelli dei Notai che, «a livello nazionale, registrano il 38,1% di rappresentanza femminile – è intervenuto il presidente della categoria etnea Andrea Grasso – con una percentuale del 50% dei concorsi notarili vinti. Tra i problemi principali da affrontare insieme c’è il gap che emerge a livello salariale, soprattutto nel lavoro autonomo – in molteplici ambiti professionali – con differenze del 40% in favore del sesso maschile: una forbice che può essere ridotta solo intervenendo adeguatamente a livello normativo». Una disparità «figlia di un problema culturale in cui si ha la percezione che i ruoli apicali siano spesso solo appannaggio maschile – ha aggiunto il consigliere Maristella Portelli – Sul fronte della violenza economica abbiamo intrapreso attività congiunte di sensibilizzazione, tra cui quella avviata con la Banca d’Italia: un percorso che mira a fornire alle donne strumenti di conoscenza economico-finanziaria, con l’obiettivo di prevenire situazioni di “fragilità”».
Un primo tassello per un arricchimento culturale e una crescita sociale, in un percorso per la «tutela di ogni singolo cittadino», ha affermato il presidente dei Geometri Agatino Spoto. «Un’equità professionale che sia un punto di partenza con un riflesso socialmente utile», ha aggiunto Denise Caruso, consigliere dell’Ordine degli Avvocati (presidente Rosario Pizzino). Tutela che è propria della sanità e dei Medici, «quotidianamente a confronto con realtà diverse, di salute e sociali – ha sottolineato Elisa Battaglia, del Comitato di Medicina di Genere Pari Opportunità e Violenza sulle donne dei Medici di Catania (presidente Ignazio La Mantia) – non a caso sono stati attivati degli sportelli per donne e bambini vittime di violenza».
Ad arricchire il dibattito – moderato da Umberto Teghini – la tavola rotonda, che ha visto protagoniste Silvia Pelonara, Simonetta Murolo, Denise Caruso, Giusi Di Paola (Comitati Pari Opportunità dei Geometri di Catania), Maristella Portelli, Maria Franca De Luca (consiglio OAPPC di Catania), Elisa Battaglia e Melania Guarrera.