Parma è la Capitale Italiana della Cultura 2020 (www.parma2020.it). L’ambito riconoscimento è dovuto a una progettualità che – oltre a valorizzare la cultura come benessere per la comunità, veicolo di sviluppo sociale ed economico, luogo di libertà e democrazia, spazio e tempo di inclusione e di crescita individuale e comunitaria – intende realizzare attività di lunga durata e lasciare strutture e metodologie per rendere sempre più vivo, concreto e solido il sistema culturale.
Il claim che ha accompagnato fin dall’inizio il programma di Parma2020 è la cultura batte il tempo. Il percorso di candidatura è stato costruito attorno a un polo di riflessione unitario sui diversi “tempi” della città, scommettendo sulla carta dell’inclusione e della sostenibilità.
Esistono tante “Parma”: la città romana e quella medievale, la Parma rinascimentale e quella barocca, la borbonica e l’illuminista, la rivoluzionaria e l’asburgica, la Parma contadina e la Parma imprenditrice, quella verdiana – dei sentimenti forti e nazionali del melodramma – e la Parma delle barricate, quella profonda delle tradizioni popolari, la Parma dell’Oltretorrente e la Parma innovativa e tecnologica: tutte queste sono, insieme, la città di oggi.
A marcare e connotare le diverse temporalità di una città contribuiscono, in ugual misura, le esperienze dei gruppi sociali che vi abitano e che ne scandiscono, per altro verso, il fluire, battendo un altro tipo di tempo: un tempo iperconnesso o pre-digitale, del lavoro e del riposo, del bambino, del giovane o dell’anziano, o ancora il tempo degli stranieri o dei viaggiatori. In questi percorsi si ritrova non solo il senso dell’esperienza estetica nella contemporaneità, ma il significato sociale e politico della cultura, oggi sempre meno svincolato dalla sua portata antropologica: non c’è migliore strategia, per la crescita sociale, dell’osmosi culturale, da ricercare e promuovere all’interno delle pieghe della città.
La cultura batte il tempo sottolinea l’importanza di restituire all’azione culturale il suo ruolo di metronomo della vita della città per favorire l’abbattimento delle barriere storiche e sociali che complicano le forme di dialogo.
A sovrintendere e coordinare il raggiungimento degli obiettivi è il Comune di Parma, che definisce gli indirizzi e le strategie. «L’anno della Capitale non è arrivato per caso o per fortuna, ma grazie a un mix di competenza, intuizione e compiendo i passi giusti» dichiara il sindaco Federico Pizzarotti «Non è un premio, ma un merito. Parma ha fatto squadra e ha vinto una sfida importante. Se il 2020 sarà il grande anno che ci aspettiamo ci guadagnerà la città, la regione e anche l’Italia. Il futuro del nostro Paese si compirà se l’Italia stessa punterà sulla cultura: siamo una grande nazione che vive sopra un patrimonio materiale e immateriale immenso, dobbiamo semplicemente farcene carico e presentarlo al mondo intero».
Aggiunge l’Assessore alla Cultura Michele Guerra: «Parma2020 è stata ed è una grande scuola, alla quale abbiamo imparato che cosa vuole dire lavorare veramente insieme, mettendo in relazione ambiti che di solito non sono abituati a dialogare o che potrebbero sembrare distanti dai temi culturali. Oggi abbiamo un programma che ricuce il tessuto culturale della città in tutte le sue forme, che può contare
su una visione condivisa che attraversa tutti i settori della vita comunitaria della città e del suo territorio e, cosa non meno importante, un programma che ha saputo includere sguardi che provengono da lontano, che sapranno aiutare Parma a sentirsi all’incrocio di esperienze e di azioni internazionali e a riflettere con profondità sulla sua contemporaneità».
Un percorso dunque, che vede nel rapporto pubblico-privato – premiato nella stessa motivazione che ha portato alla nomina a Capitale – un pilastro fondamentale per promuovere la produzione culturale per un pubblico di tutte le età; la promozione dell’imprenditorialità creative driven per sviluppare un rapporto virtuoso tra creatività, mercato e terzo settore; lo stimolo a una riflessione internazionale sul tema Cultura e Democrazia, che punta a una comunità inclusiva e vede l’eredità culturale dei territori come spazio di radicamento dei principi e dei valori democratici.
A sostegno del programma, nell’ottobre del 2018 è nato il Comitato per Parma2020, fondato da Comune di Parma, UPI – Unione Parmense degli Industriali e Associazione Parma, io ci sto! con lo scopo di promuovere il raggiungimento degli obiettivi coinvolgendo il territorio tutto, e contribuendo a sviluppare un metodo di lavoro che prosegua ben oltre il 2020.
PROGRAMMA
Il programma di Parma2020 è un palinsesto di bellezza, arte e creatività scaturito dagli oltre 700 partner del territorio, che si può suddividere in quattro grandi azioni: le 65 iniziative del Dossier di candidatura e gli eventi speciali, che danno forma all’idea e al progetto culturale di Parma; l’energia del territorio, che vede oltre 150 iniziative sviluppate dai Comuni, dalla Provincia, dalle Diocesi, dalle imprese e delle associazioni; il programma dell’Università di Parma, con oltre 250 incontri sul tema della conoscenza; ed Emilia 2020, il programma coordinato con Piacenza e Reggio Emilia.
All’interno del Dossier di candidatura, il Progetto Pilota e le Officine contemporanee rappresentano il paradigma di Parma2020 e – fondendo patrimonio, culture e creatività internazionali – si sviluppano tra mostre, installazioni, produzioni, laboratori, musica, incontri e open call.
Il Progetto Pilota si sviluppa attraverso una serie di azioni sinergiche tra antichi luoghi e nuovi distretti.
I distretti sono l’infrastruttura della città creativa, posizionati in luoghi significativi e rappresentano i punti di eccellenza del territorio: cultura educativa, imprese culturali e creative, agroalimentare, università, memoria, cinema, produzione musicale.
Trovano solidi riferimenti amministrativi nell’Agenda Urbana 2030 – La città delle idee, il documento guida che Parma ha assunto come bussola del proprio cammino, sintesi tra gli indirizzi politico-amministrativi e le sollecitazioni emerse dal lungo percorso di partecipazione e confronto sviluppato con il territorio.
Il Progetto Pilota si compone di due mostre, un evento speciale e quattro open call:
Time Machine (Palazzo del Governatore, 11 gennaio – 3 maggio 2020), nata da un’idea di Michele Guerra, è curata da Antonio Somaini e sviluppa una riflessione su come l’invenzione dell’immagine in movimento abbia modificato la nostra percezione del tempo e dello spazio, il nostro vedere, sentire e interagire con ciò che ci circonda. Articolata in diverse sezioni, la mostra è un viaggio affascinante nel tempo, che si rivela in tutta la sua relatività e plasticità attraverso opere di artisti come Douglas Gordon, Rosa Barba, Tacita Dean, Stan Douglas, e filmmakers come Martin Arnold, Harun Farocki, Jean-Luc Godard e Bill Morrison.
Hospitale – Il futuro della memoria (Crociera dell’Ospedale Vecchio, Oltretorrente 24 aprile – 10 ottobre 2020) è la più grande installazione di Parma2020, scaturita dall’immaginifico di Studio Azzurro, nell’iconica Crociera dell’Ospedale Vecchio. Una video-narrazione, articolata in più parti, che racconterà la storia dell’Hospitale nato dalle acque – i suoi canali, i mulini, le alluvioni – attraverso la presenza virtuale di due attori che assumeranno di volta in volta il ruolo di “io narrante” o di testimone degli
eventi. Otto grandi superfici tessili, che occuperanno le pareti della navata centrale, diventeranno gli schermi sui quali si articolerà, da diversi punti di vista, il racconto della storia dell’Ospedale Vecchio.
Ampia e multiforme è la riflessione sulla contemporaneità, avviata da Parma 2020 con l’obiettivo di promuovere l’energia creativa che scaturisce dal dialogo tra passato e presente e riconnettere i tempi della città nell’oggi; una riflessione che ha portato ad avviare un importante confronto con il grande artista Anish Kapoor, da cui scaturirà un progetto che si svilupperà in dialogo con il territorio.
Nel segno di questo dialogo dell’invenzione e dell’innovazione sono nate le quattro open call di Parma 2020, quattro bandi finanziati con budget importanti, per promuovere l’accessibilità e la contaminazione tra cultura, imprese, tessuto urbano, periferie e comunità locali: Cultura per tutti, cultura di tutti, dedicata alle nuove sfide dei Musei e sviluppata in collaborazione con l’Istituto per i beni culturali dell’Emilia Romagna; Imprese Creative Driven, per promuovere la contaminazione tra processi industriali e processi culturali realizzata da UPI, “Parma io ci sto!”, Cisita e Promo PA Fondazione; Temporary Signs, un progetto di riscrittura ambientale che tiene insieme quartieri e artisti under 35 e che si avvale della collaborazione dell’Associazione Giovani Artisti Italiani; Creating sustainability, per far emergere modelli gestionali di successo attraverso il network delle 116 città creative Unesco.
Le Officine contemporanee fondono patrimonio, culture e creatività internazionali, dando forma all’idea e al progetto di Parma2020. Sono mostre, produzioni teatrali e musicali, festival e cantieri-laboratorio che vogliono offrire un pensiero sul contemporaneo, inteso come “luogo che tiene insieme i tempi”: il contemporaneo deve saper trattenere il passato, mantenendolo vivo come tradizione; interpretare il presente e orientarlo verso il futuro. Oggi reinterrogare il concetto di contemporaneo è fondamentale per una società che deve tenere insieme le fila di una storia sempre più multiculturale e globale. La cultura è il luogo in cui questa riflessione, che è dialogo e insieme convivenza, si realizza.
Noi, il cibo, il nostro pianeta: alimentiamo un futuro sostenibile (Galleria San Ludovico, Portici del Grano e Spazio A, 11 gennaio – 13 aprile 2020) una produzione di Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition, che mette al centro ambiente, cibo e sostenibilità in un percorso espositivo pensato per coinvolgere i visitatori e interagire con loro, attraverso esperienze multimediali, aree didattiche e fotografie di grandi autori.
I Mesi e le Stagioni – Piazza Duomo con gli occhi di Benedetto Antelami (Battistero di Parma, maggio – novembre 2020): un progetto della Diocesi di Parma che permetterà al pubblico di conoscere meglio l’opera del grande Maestro Benedetto Antelami, grazie alla discesa a terra delle statue dei Mesi e delle Stagioni, oggi collocate nel loggiato interno del Battistero.
Nell’ambito della Stagione 2020 del Teatro Regio di Parma (10 gennaio – 12 maggio 2020), il Teatro Regio realizza un Festival speciale, dedicato alla rivoluzione del concetto di Tempo nelle arti del Novecento: un’occasione inedita per incoraggiare la cultura musicale della città ad aprirsi ad altri linguaggi musicali, senza limitarsi a quelli della sua tradizione.
Ancora, in occasione del Festival Verdi, e per rafforzare la riflessione sul rapporto tra cultura e democrazia, arriva Opera! (Palazzo del Governatore, 19 settembre 2020 – 13 gennaio 2021), mostra che indaga l’identità della vita sociale e culturale della nostra storia nazionale attraverso il rapporto tra l’opera e la società, per aiutarci a capire l’attualità di un legame profondo tra arte, sviluppo e crescita sociale.
Tra le iniziative del Complesso Monumentale della Pilotta, I Farnese: le arti, il potere. 1513-1731 (21 ottobre 2020 – 31 gennaio 2021) è quella dedicata a Parma Capitale della Cultura 2020. Una mostra ambiziosa sulla committenza artistica dei Farnese, che indaga come questa illustre casata seppe cogliere la potenza di tutte le arti come strumento di affermazione dinastica e creazione di un’identità signorile nell’agone politico e culturale europeo del Rinascimento e del Barocco.
Per celebrare l’anno di Parma Capitale Italiana della Cultura, Fabrica realizzerà un inedito reportage del territorio, curato da Oliviero Toscani, con l’intento di attraversare ogni singola iniziativa di Parma2020, per immortalarla. Points of view sarà la più grande chiamata a raccolta di fotografi di tutti i tempi: professionisti, grandi maestri e amatori percorreranno insieme un cammino lungo più di un anno che svelerà ogni dettaglio della città. Il progetto prevede anche incontri con grandi fotografi – tra i quali Oliviero Toscani, Martin Parr, Steve McCurry e Giovanni Gastel – per raccontare al pubblico la loro arte, trasformando Parma in una grande accademia diffusa di fotografia.
E moltissimi altri gli eventi in programma, con mostre che spaziano dall’antologica dell’illustratore austriaco Francesco Ciccolella, premiato come illustratore dell’anno 2019 dall’American Illustration and American Photography (AIAP), che ha realizzato per Parma2020 immagini già diventate iconiche; alla mostra Labirinti. Umberto Eco, Franco Maria Ricci. Storia di un Segno, curata dalla Fondazione Franco Maria Ricci, dove due figure nobili e sapienti – Umberto Eco e Jorge Luis Borges – accompagneranno, con transiti multimediali di parole e pensieri, i visitatori nel labirinto della storia; al viaggio tra i mestieri antichi di Parma, per ripercorrerne l’evoluzione fino alle innovazioni più contemporanee con La via delle Forme di Parma 360 e Gruppo imprese artigiane.
Nel palinsesto anche un ricchissimo cartellone teatrale e musicale e progetti site-specific come Il trionfo del tempo e del disinganno, del Teatro Due, con l’orchestra Europa Galante diretta da Fabio Biondi nel chiostro di San Giovanni; Il passato imminente, che coinvolge soggetti con disabilità psichica, intellettiva o sensoriale in un progetto a forte impatto emotivo; installazioni come Polifonia interattiva, dove l’inclusione sociale sarà rappresentata dalla musica e dalle tecnologie.
E inoltre: La folà dell’oca, prodotto da Parma Jazz Frontiere, per raccontare la complessità del presente attraverso l’incontro di musica popolare delle nazioni di origine dei giovani musicisti coinvolti, e I laboratori del cibo di Forum Solidarietà, che tra cibo e cucina, coinvolge il pubblico in cantieri educativi e multiculturali, ripercorrendo il viaggio dei prodotti dalla terra alla tavola.
Le imprese saranno protagoniste di Parma2020 con Imprese Aperte, a cura di Parma, io ci sto! e Unione Parmense degli Industriali, che tra marzo e novembre vedrà impegnate oltre 30 aziende in più di 200 appuntamenti, che le trasformeranno in porte d’accesso alla conoscenza del genius faber parmigiano.
La nuova identità visiva di Parma2020, che resterà in eredità al territorio come brand collettivo, è stata realizzata da Erik Spiekermann, uno dei più noti designer al mondo. Per rafforzare e diffondere il significato di questa operazione è in programma You are Here. The cities of Spiekermann, mostra in programma per ottobre all’Abbazia di Valserena, sede del CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione, che presenterà una selezione di casi esemplari messi a punto dallo stesso Spiekermann, per città quali Berlino, Bristol, Glasgow, Amsterdam, Londra, Santa Monica e infine Parma, integrati da un focus sulla sua plurale attività di disegnatore di caratteri e architetto dell’informazione.
La visione culturale e programmatica di Parma2020 si alimenta con le energie del territorio e il titolo di Capitale della Cultura costituisce un’importante opportunità di promozione anche per l’area turistica circostante. Assieme a Piacenza e Reggio Emilia – che si erano entrambe candidate come Capitale Italiana – Parma ha costituito il progetto Emilia 2020, per mettere a sistema le opportunità culturali delle varie realtà, potenziandone la visibilità e gli strumenti.
Parma 2020 sarà anche un grande progetto di cittadinanza attiva, che offrirà partecipazione culturale a volontari da tutto il territorio e dalle altre città.
L’INAUGURAZIONE: 11-13 gennaio 2020