Requisiti e regole dei principali canali per accedere alla pensione nel 2025, aggiornati con le novità introdotte dalla legge di Bilancio e dal Collegato lavoro, che hanno prorogato quota 103, opzione donna, Ape sociale e introdotto la possibilità di valorizzare la pensione complementare per raggiungere gli importi minimi necessari per il pensionamento di vecchiaia o anticipato nel sistema contributivo. Tutte le novità e chiarimenti sul fronte pensioni sono contenuti nella Guida facile in edicola con Il Sole 24 Ore di giovedì 16 gennaio.
Qualche novità, alcune conferme, un ritorno al passato. Nel 2025 debuttano regole destinate a produrre effetti concreti per un numero consistente di lavoratori/pensionati solo tra qualche anno. Con l’obiettivo di facilitare l’accesso al pensionamento, infatti, sono state introdotte delle opzioni rivolte a chi non ha contributi accreditati prima del 1996. Si tratta, in via generale, dei nati dagli anni ’70 in poi, che quindi matureranno i requisiti per la pensione per lo più tra circa un decennio. Per chi accederà alla pensione quest’anno, la ricetta della flessibilità si basa sulla conferma di strumenti già noti. Inoltre, viene potenziato un incentivo economico per chi rinvia il pensionamento e prosegue l’attività lavorativa, pur avendo maturato i requisiti per quota 103 o l’anticipata ordinaria. Dopo l’euforia del pensionamento con quota 100 e la prospettiva di uscita per tutti con 41 anni di contributi senza requisito anagrafico, ora flessibilità significa anche favorire il posticipo dell’accesso alla pensione e, se proprio si vuole anticipare, sempre più si deve essere disposti ad accettare un ridimensionamento dell’assegno.
Per chi è già pensionato, la guida spiega le modalità di adeguamento dell’importo dell’assegno all’inflazione: quest’anno si ritorna al meccanismo a fasce, più generoso con i pensionati rispetto a quello utilizzato nel 2024 (e, con varianti, più volte indietro fino al 2012). Tuttavia, poiché l’indice inflazionistico è solo dello 0,8%, gli aumenti risultano limitati. Viene riconosciuto un incremento una tantum ai trattamenti di valore non superiore al minimo, ma vengono esclusi i residenti all’estero che invece hanno assegni superiori al minimo. Quando il costo della vita correva, le pensioni di importo medio-alto sono state sensibilmente penalizzate.
Inoltre, all’interno della guida vengono spiegate le complesse modalità di calcolo dell’assegno, sia con il metodo misto che con quello contributivo, le opportunità a disposizione per incrementare il montante contributivo in modo da avere una pensione più consistente o accedervi in anticipo. E, ancora, il nuovo incentivo per chi decide di rinviare il pensionamento, le indicazioni per chi lavora o diventa pensionato all’estero, le regole per riprendere a lavorare una volta pensionati.
Infine, la guida contiene un focus dedicato a strumenti, prestazioni e trattamento fiscale della previdenza complementare. L’attenzione è posta anche sull’importanza di integrare la pensione pubblica con strumenti di previdenza complementare, un tema sempre più cruciale per le nuove generazioni di lavoratori.