La Polizia di Stato di Oristano ha denunciato alla Procura della Repubblica, per “violazione delle disposizioni in materia di reddito di cittadinanza” e per il reato di “indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato”, cinquantotto cittadini stranieri dichiaranti residenza in questa provincia. I controlli si sono svolti nell’ambito del contrasto al fenomeno delle indebite percezioni dei sostegni economici denominati Reddito di Cittadinanza (RdC) e Pensione di Cittadinanza (PdC), introdotti con Decreto-legge 28 gennaio 2019 n. 4, convertito nella Legge 28 marzo 2019 n. 26.
Le prime attività di indagine sono state svolte su iniziativa dell’Ufficio Immigrazione che ha riscontrato delle anomalie nella documentazione reddituale fornita da alcuni soggetti richiedenti il permesso di soggiorno e ha quindi richiesto all’INPS informazioni e dati in ordine alla percezione del Reddito di cittadinanza da parte dei cittadini stranieri della provincia.
La Squadra Mobile ha quindi svolto le attività di competenza e sviluppato sui dati acquisiti, nell’ambito di una sinergica collaborazione tra Uffici, tutti gli accertamenti e le ulteriori indagini necessari per l’accertamento di eventuali illeciti.
La Polizia di Stato è così riuscita a rilevare, dopo accurata attività di indagine durata diversi mesi, che cinquantotto cittadini stranieri residenti in provincia sarebbero stati sprovvisti, al momento della presentazione della domanda, dei requisiti previsti dalla legge per l’ottenimento del sussidio.
In particolare i controlli svolti dalla Polizia hanno portato al deferimento degli stranieri all’Autorità Giudiziaria, a seguito del riscontro di tre anomalie:
- Mancanza del requisito del possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo;
- Mancanza del requisito della carta di soggiorno per familiari di cittadini dell’Unione Europea;
- Mancanza del requisito della residenza sul territorio nazionale da almeno 10 anni.
Essenziale per le indagini è stato il contributo fornito dall’INPS anche al fine di revocare il beneficio e recuperare le somme indebitamente percepite, pari a diverse decine di migliaia di euro.
I cittadini stranieri, presentando dichiarazioni false o irregolari, hanno ottenuto e ricevuto per diversi mesi il sussidio non dovuto, causando danni economici rilevanti per le casse dello Stato. In alcuni casi il denaro indebitamente percepito è stato spedito presso i Paesi d’origine mediante il sistema del Money Transfer.
La normativa sul Reddito di Cittadinanza prevede la reclusione da 2 a 6 anni per coloro che fanno o utilizzano documenti falsi o omettono informazioni dovute al fine di ottenere indebitamente il beneficio.