
Gli ambientalisti incontrano Francesco Emilo Borrelli e gli altri parlamentari; presentata alle autorità competenti una richiesta ufficiale di controperizia con carotaggi sul sito dell’azienda…
Pesaro – In seguito alle azioni civili e giuridiche portate avanti dal Comitato “Pesaro: NO GNL”, da EveryOne Group e dall’Associazione “Iniziativa per l’Europa e l’Ambiente”, con altre realtà dell’ambientalismo locale, nonché alla presa di posizione di Europa Verde che ha presentato un’interrogazione parlamentare sul progetto GNL di Pesaro, è stata istituita, in data 5 marzo 2025, la “Commissione parlamentare di inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico del territorio italiano, sull’attuazione delle norme di prevenzione e sicurezza e sugli interventi di emergenza e di ricostruzione a seguito degli eventi calamitosi verificatisi dall’anno 2019”.
La Commissione è presieduta da Pino Bicchielli (Noi Moderati – MAIE – Centro Popolare) e comprende deputati di ogni gruppo parlamentare, tra cui Luciano D’Alfonso (PD), Barbara Polo (FDI), Alice Buonguerrieri (FDI), Antonino Iaria (M5S), Francesco Emilio Borrelli (Europa Verde), Simona Bordonali (Lega), Eleonora Evi (PD), Davide Faraone (IV), Elisabetta Gardini (FDI), Erica Mazzetti (FI), Elisa Montemagni (Lega), Nadia Romeo (PD), Daniela Ruffino (Azione), Agostino Santillo (M5S), Manfred Schullian (Misto Minoranze), Rosaria Tassinari (FI), Guerino Testa (FDI) e Gianpiero Zinzi (Lega).
Tra i parlamentari più attivi nella difesa dell’ambiente e della salute pubblica vi è il deputato Francesco Emilio Borrelli, già impegnato in numerose battaglie contro impianti inquinanti e progetti industriali invasivi. Fondamentale la sua mobilitazione in difesa della valle di Riceci, minacciata da un progetto di maxi-discarica.
Lunedì 14 aprile, a partire dalle ore 11, il deputato Borrelli sarà a Pesaro con una delegazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle Ecomafie per presentare la relazione finale sul caso Riceci presso la Prefettura, in piazza del Popolo.
In tale occasione, il Comitato “Pesaro: NO GNL”, EveryOne Group e Iniziativa per l’Europa e l’Ambiente organizzeranno un sit-in davanti alla Prefettura, aperto a tutte le organizzazioni ambientaliste e umanitarie, durante il quale consegneranno ai parlamentari un dossier dettagliato sul progetto GNL pesarese: un impianto di liquefazione metano con depositi di stoccaggio criogenico e condotta SNAM, proposto da Fox Petroli e approvato dal Ministero dell’Ambiente con Valutazione di Impatto Ambientale positiva, nonostante le numerose criticità.
“Abbiamo chiesto ufficialmente, in base alle normative vigenti,” dichiara Roberto Malini, “che le autorità competenti effettuino al più presto una verifica ambientale e una controperizia su sospetti fondati di contaminazione del suolo e delle falde presso l’area industriale insalubre. Un tecnico, che ha preferito mantenere l’anonimato, ci ha riferito che carotaggi indipendenti rivelerebbero un grave stato di inquinamento. Sono state rilevate chiazze di idrocarburi sia sulla spiaggia di Levante che su quella di Ponente e si sono avvertiti in diverse occasioni forti e acri odori di carburante nell’aria, in aree limitrofe all’impianto e anche più lontane”.
Il progetto prevede un impianto di liquefazione da 400 tonnellate al giorno, depositi criogenici a -160°C, la movimentazione quotidiana di decine di autocisterne, una condotta SNAM interrata che attraverserebbe aree soggette a smottamenti, in prossimità di case e imprese. Il rischio di incidente rilevante è altissimo, dimostrato da una documentazione incontrovertibile, mentre le soluzioni proposte dall’azienda per limitare i rischi, attraverso barriere presso gli impianti, sono inefficaci, come attestano le sperimentazioni effettuate il Russia, Cina e altre nazioni, dove sono state abbandonate e si è scelto di installare tali strutture industriali esplosive e inquinanti molto lontane dall’abitato e in zone non caratterizzate da rischi sismici e/o idrogeologici.
Il progetto di Pesaro, invece, è previsto proprio in una zona a rischio idrogeologico (R4) e sismico, attraversata dal fiume Foglia e a ridosso del Parco Naturale del Monte San Bartolo. Le emissioni dell’impianto includerebbero metano (gas climalterante 84 volte più potente della CO2), PM2.5, PM10, ossidi di azoto e composti organici volatili, con insorgenza documentata di tumori, leucemie e patologie dei sistemi respiratorio, cardiovascolare, endocrino e immunitario. In caso di malfunzionamento, errore umano o evento naturale estremo, potrebbe scaturire dall’impianto un’esplosione devastante, con incendi, gas infuocato e onde d’urto in grado di superare di molto il raggio di un chilometro. “Ricordiamo che le prime case sono a 120 metri dall’area industriale,” commenta laconico Roberto Malini, “mentre il centro storico è a meno di un chilometro dal sito scelto per il pericoloso impianto”.
“Siamo certi,” continua Malini, “che la Commissione parlamentare saprà verificare le gravi carenze che caratterizzano questo progetto, a partire dall’assenza di carotaggi, del parere dell’Autorità di Bacino e dei Vigili del Fuoco. È necessario fermare un’opera palesemente contraria alle norme nazionali ed europee, come già evidenziato dalla Commissione europea che ha registrato una nostra denuncia e sta valutando l’avvio di una procedura d’infrazione”.
Il sit-in del 14 aprile vuole essere un momento di partecipazione attiva e civile. Tutti i cittadini, i comitati di quartiere, i gruppi ambientalisti e le associazioni sono invitati a unirsi per chiedere al Parlamento e alle istituzioni locali di fermare il progetto GNL e restituire a Pesaro una visione di città sicura, sostenibile e orientata al futuro.