A Piacenza i poliziotti delle Volanti e della Squadra mobile hanno eseguito un’operazione su vasta scala per il contrasto al fenomeno delle bande giovanili.
Un fenomeno largamente diffuso soprattutto nel centro città dove, solo nel mese di novembre, si sono registrate diverse risse e aggressioni tra ragazzi per il “predominio territoriale”. Durante l’operazione odierna gli agenti hanno individuato e sottoposto a misure di prevenzione 45 ragazzi, soprattutto minorenni, tutti legati tra loro e già noti per episodi analoghi.
Tra i destinatari delle misure di prevenzione anche il leader di un emergente gruppo musicale trap piacentino già denunciato lo scorso anno dagli uomini della Squadra mobile, in concorso con altri tre giovani e indagato per spaccio di droga e contrabbando di sigarette elettroniche.
Tra le numerose notifiche di misure di prevenzione è stata applicata maggiormente quella del cosiddetto “Daspo Willy” in cui viene proibito l’accesso nelle aree del centro città, una norma che deve le sue origini dopo i tragici eventi del 2020 che portarono all’omicidio del 21enne Willy Monteiro Duarte a Colleferro.
Legati da una comune appartenenza a una specifica sottocultura particolarmente in voga negli ultimi tempi, caratterizzata dall’ascolto di uno preciso genere musicale (la trap), capi di abbigliamento appariscenti e una spiccata tendenza ad attaccar briga anche per futili motivi, gli appartenenti alle bande erano soliti fare uso di sostanze stupefacenti e di armi come coltelli e tirapugni, spesso usati durante gli episodi di violenza.
Nel corso degli ultimi mesi, attraverso speciali servizi di controllo del territorio e grazie alle analisi dei sistemi di videosorveglianza, sono stati identificati e denunciati per rapina, rissa, lesioni, porto abusivo d’armi, spaccio ed estorsione, 19 ragazzi di cui 6 minorenni.
Stamattina inoltre sono state fatte perquisizioni locali a carico dei ragazzi ritenuti al centro delle attività criminali, alla ricerca di droga, armi e dei telefonini cellulari.
Numerose le località controllate con l’ausilio delle Unità cinofile antidroga, tra le quali anche due centri di accoglienza per minori stranieri non accompagnati. L’obiettivo del controllo, svolto in sinergia con i Servizi sociali, è stato quello di verificare la presenza di armi, droga o refurtiva.