Erano 65 nel 2016, sono passate a 78 nel 2017, e allo scorso giugno erano già 75. In un solo anno, le domande per l’accesso al fondo regionale antiviolenza sono in pratica quasi raddoppiate. Sono questi i numeri che l’assessora regionale alle Pari Opportunità, Monica Cerutti, ha diffuso stamattina in IV commissione consiliare.
Oggi è stata l’occasione per fare punto sul fondo istituito con legge regionale 11/2008 e poi confermato nel 2016 con la legge regionale numero 4, che sostiene le spese legali per coloro che decidono di denunciare i propri carnefici.
Da quando questo fondo è stato istituito sono state presentate 698 domande e sono state liquidate 351 parcelle agli avvocati e alle avvocate che hanno difeso le vittime. Anzi, a dirla tutta, vi è stata una prevalenza di avvocate.
“Da quando il fondo è stato istituito la richiesta di sostegno legale è stata crescente. Questo è un segnale positivo. Significa che le donne iniziano a sapere della sua esistenza, ma anche che si fidano sempre più delle istituzioni e di conseguenza hanno meno timore nel denunciare. Sanno che non sono sole”, afferma l’assessora. A conferma delle parole dell’assessore ecco i numeri. Dal primo dicembre 2017 a oggi, le domande di accesso al fondo sono state, in media, 15 al mese. Prima del primo dicembre erano sei al mese.
Nel frattempo si sono risolti anche, in collaborazione con Finpiemonte che gestisce le liquidazioni, i problemi che erano stati segnalati da alcune avvocate che non avevano ricevuto la liquidazione delle parcelle. “Alla luce di tutto ciò– prosegue Cerutti –prevediamo un ulteriore aumento delle domande di accesso al fondo. E proprio per essere in grado di dar loro risposte, continuiamo di anno in anno a destinare al fondo un contributo di 150mila euro, che immaginiamo dovrà essere integrato”.