“Non c’è certezza sui tempi, perché i tempi li definisce la Commissione europea. La Commissione giustamente si è presa il suo tempo per verificare che ci sia concretezza nelle proposte che abbiamo realizzato, quindi io auspico che la terza rata arrivi in fretta secondo le indicazioni che riceviamo dall’Europa. Io non ho rilevato e non ho registrato alcuna criticità da parte dalla Commissione europea, la Commissione non ci ha detto che le cose non stanno funzionando.
La Commissione europea ci ha detto che sta facendo delle verifiche, e una volta esaurite arriverà la rata. Francamente non abbiamo dei warning che ci fanno pensare che ci siano delle criticità sull’erogazione della rata. Ha ragione Giorgetti quando dice se fosse arrivata prima sarebbe stato meglio però possiamo gestire la situazione siamo sicuri che arriverà”. Lo ha detto Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica Amministrazione, a 24 Mattino su Radio 24.
Nuove norme operative a partire dal 2024
“Questo provvedimento è un decreto legislativo che fissa dei principi generali. Da questo poi discenderanno ulteriori provvedimenti nei prossimi mesi che per settore merceologico andranno a definire nel dettaglio le specificità di ciascuna attività. Penso che i tempi siano molto stretti, a partire dal 2024 quest’attività potrà essere operativa”.
Consulta ci chiede di legiferare ma non possiamo scassare conti pubblici
“Questa vicenda fa riferimento a un ricorso presentato alla Corte Costituzionale da un sindacato Confsal, ricorso che peraltro è stato respinto dalla Corte stessa. La vicenda del pagamento differito del trattamento di fine servizio risale al 1997 e quindi a un governo Prodi che aveva adottato misure urgenti per il riequilibrio della finanza pubblica definendo un differimento nel pagamento del trattamento di fine servizio dei dipendenti pubblici. Un ultimo provvedimento in materia è stato da parte del governo Monti e diciamo che si è creata una situazione effettivamente di disagio. Secondo i dati dell’Inps questa materia pesa intorno ai 13/14 miliardi, quindi di pagamenti di TFS differito che devono essere erogati. La Corte ha respinto il ricorso, però ha invitato il legislatore ad intervenire. La Corte dice che la retribuzione differita spetta al dipendente perché è stata accumulata nel tempo attraverso le trattenute mensili. Quindi diciamo che l’auspicio è quello di riuscire a trovare un percorso che consenta di intervenire su questa materia col solito spirito: venire incontro alle richieste, quindi alle aspettative dei titolari di TFS, senza però scassare i conti dello Stato. Sono 14 miliardi, non possiamo pensare di risolvere la situazione nel giro di una settimana o di un mese”.
Appuntamento con Giorgetti per rinnovo contratti
“Noi abbiamo ricevuto indicazioni dal ministro Giorgetti di un incontro che avremo nel corso di un mese proprio in preparazione della NADEF, un incontro nel quale ciascun Ministero avrà la possibilità di dialogare con il MEF per definire le priorità e le esigenze per costruire la prossima legge di bilancio. Quindi, è evidente che nella mia responsabilità c’è quella di dialogare per ottenere le risorse che servono per avviare il rinnovo dei contratti. Io spero che ci sia la possibilità di avere delle risposte per avviare questo rinnovo, Io ricordo che nel novembre dell’anno scorso, ho chiuso la tornata 2019-2021 per 2,2 milioni di dipendenti pubblici, adesso siamo già a metà della tornata 2022-2024 e quindi è chiaro che dobbiamo ragionare sulla su come avviare questa seconda tornata. Non abbiamo ancora un’idea precisa sulla cifra di massima, nella precedente tornata quella ha necessitato di 4 legge di bilancio per le coperture per il rinnovo, quindi è chiaro che considerando anche il contesto che stiamo vivendo non possiamo fare voli pindarici, ma con serietà a cercare di trovare un equilibrio tra l’esigenza di avviare questo processo di rinnovo e dall’altro diciamo non mettere in difficoltà e i conti dello Stato”.