Milano – Un ponte verso la piena autonomia. Questo il senso della Sperimentazione nazionale e regionale di interventi a favore di ragazze e ragazzi appena diventati maggiorenni seguiti dai Servizi sociali che non possono vivere in famiglia sulla base di un provvedimento dell’Autorità giudiziaria, chiamati “care leavers”.
Il Comune di Milano aderisce al progetto per la seconda volta consecutiva, forte dei soddisfacenti risultati raggiunti nel corso della prima fase, con l’obiettivo di affinare le politiche di sostegno al reddito e di consolidare il primato di Milano in Italia quale capitale dei diritti e dell’inclusione sociale. La Sperimentazione nazionale rientra infatti nel complesso delle misure di contrasto alla povertà e prevede quindi uno specifico finanziamento per interventi volti a prevenirla e a permettere ai giovani di completare il percorso di crescita.
“Autonomi per legge – interviene l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – ma spesso non ancora dal punto di vista lavorativo-reddituale, abitativo e nemmeno psicologico, i diciottenni che non possono contare sul supporto naturale della loro famiglia hanno ancora bisogno di essere seguiti, affiancati, indirizzati. Devono poter trovare nella città gli opportuni sostegni che permettano loro di diventare grandi. L’Amministrazione è per questo chiamata a fare in modo che, attraverso interventi di rete, azioni di tutoraggio finalizzate al completamento degli studi e all’inserimento nel mondo del lavoro e alla ricerca di una casa, anche per questi ragazzi si aprano nuove e diverse prospettive di crescita. Non farlo significherebbe, in molti casi, vanificare gli sforzi compiuti fino a quel momento, sia da parte dei ragazzi che degli educatori, e lasciarli in una controproducente condizione di abbandono. Per questo partecipare alla Sperimentazione nazionale, che va nella direzione esattamente contraria, è di straordinaria importanza”.
Si tratta di progetti personalizzati di supporto per una decina di ragazzi, che saranno seguiti in relazione ai loro specifici progetti di vita per un periodo che va da uno a tre anni, a partire dal prossimo dicembre, accompagnandoli verso la conquista di una vita adulta, definitivamente autonoma.
Con un importo dedicato di 180mila euro, perlopiù finanziati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e in parte anche da Regione Lombardia, il progetto si articola in vari interventi, dall’erogazione di “Borse per l’autonomia” (un massimo di 780 euro mensili in alternativa o in attesa dell’ottenimento del Reddito di cittadinanza) all’aiuto nell’individuazione di una sistemazione alloggiativa, fino all’attivazione di tutor educativi affiancati da gruppi di ragazzi che possano essere di supporto nella costruzione del percorso verso l’autonomia, attraverso una Youth Conference locale, regionale e nazionale. È prevista anche la partecipazione ad attività formative a livello nazionale a cura del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, partner ministeriale del progetto.