
Milano – La Polizia Locale di Milano ha eseguito a Milano, Bologna e Bolzano i decreti di perquisizione emessi dalla Procura di Milano a carico di tre soggetti ritenuti organizzatori e leader del raduno non autorizzato di oltre 50 motociclisti.
Nel pomeriggio di domenica 3 novembre scorso i motociclisti avevano percorso, senza rispettare le più elementari regole di sicurezza e diligenza stradale, con grave pericolo per la pubblica incolumità, alcune arterie della città, dalla periferia fino al centro storico.
L’operazione ha portato al sequestro dei motocicli utilizzati nell’evento, oltre che dei dispositivi informatici in possesso dei tre.
Nelle scorse settimane su alcune piattaforme social erano diventati virali i video inerenti al raduno abusivo di decine di ‘scooteroni’, tra cui molti Yamaha modello T-MAX, tenutasi sulle strade della città di Milano, con l’occupazione abusiva della via Monte Napoleone, completamente bloccata dal gruppo e utilizzata dai leader come pista di pericolose esibizioni, con impennate e sgommate. Molti di questi veicoli circolavano con la targa di immatricolazione coperta, o ne erano del tutto privi, e molti conducenti, oltre al casco obbligatorio, indossavano sciarpe e bandane con l’evidente scopo di rendersi irriconoscibili.
L’esibizione ha avuto un ampio risalto mediatico, con il conseguente grave pericolo di emulazione.
Dall’analisi dei video che contavano diverse migliaia di visualizzazioni e like, pubblicati sui profili social appartenenti ai tre soggetti indagati, dal raffronto con le immagini delle telecamere del Comune di Milano e dallo studio dei tabulati telefonici, la Squadra Interventi Speciali dell’Unità Radiomobile e gli agenti dell’Unità Investigazione e Prevenzione della Polizia locale hanno ricostruito le modalità di organizzazione del raduno e tutto il percorso cittadino effettuato dal numeroso gruppo di motociclisti.
Partito da Assago nel pomeriggio di domenica 3 novembre 2024, il raduno aveva poi percorso via dei Missaglia, corso di Porta Ticinese, piazza Duomo, fino ad arrivare in via Santa Margherita, ove aveva impegnato l’intera carreggiata, bloccando i mezzi pubblici in transito, procedendo anche contromano e impennando, in corteo in direzione di piazza della Scala, via Monte Napoleone, ove aveva posto in essere il blocco stradale della carreggiata bloccando altresì i numerosi mezzi pubblici in transito, al fine di girare contenuti video da pubblicare sui profili social e permettere a diversi partecipanti di percorrere la pubblica via impennando, sgommando e zigzagando. Il gruppo aveva poi attraversato anche corso Venezia e corso Buenos Aires.