
AUGUSTA – Potranno finalmente essere riparate, funzionare e asservire le operazioni portuali le due grandi gru, cosiddette “a portale”, da anni abbandonate nel porto di Augusta: nei giorni scorsi è stato ultimato lo spostamento dei due quadrilateri che insistono in corrispondenza delle banchine 10-11.
Grazie a una fattiva collaborazione tra Autorità del Sistema Portuale del Mare di Sicilia orientale (Adsp), operatori portuali, organi preposti al controllo quali Polizia di Frontiera, Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane e naturalmente impresa esecutrice e direzione lavori, è stato possibile il delicato trasferimento, mediante carrelli SPMT, dei due elementi di base delle gru, che comportano un peso complessivo di circa 1200 tonnellate ognuna. Questo dislocamento nei piazzali retrostanti il pontile Ro-Ro consentirà la sistemazione e il rimontaggio delle mega strutture che successivamente potranno essere usate.
Proseguono i lavori, per un importo di 10 milioni di euro, che erano stati affidati nello scorso luglio all’azienda AMS Industry srl dopo la gara espletata dall’Adsp, che di fatto ha “salvato” dall’abbandono le due gru mai completate e quindi attivate, a causa di complicazioni in un vecchio appalto, causa di un contenzioso civile e penale ancora in corso.
“Un passo decisivo dato che posavano all’acqua e al vento da troppo tempo ed erano diventate simbolo di incuria – evidenza il presidente dell’Adsp Francesco Di Sarcina – una volta terminato questo lavoro, invece, potranno essere considerate esempio di buona amministrazione e riscatto-rilancio dello scalo augustano per loro preziosa utilità”.
Le due gru viaggiano su binario col sistema ship to shore (nave a riva) e sono state spostate perché nell’area limitrofa stanno proseguendo i lavori per il nuovo terminal contenitori.
Le gru “a portale” si distinguono dalle altre, già in funzione nello scalo augustano, più tradizionali denominate “gommate”, perché hanno maggiore rapidità nel caricare e scaricare un container dunque alla luce dei trend di merci in crescita, previsti per i prossimi anni, risulteranno utili a soddisfare fabbisogni più importanti; inoltre sarà quasi raddoppiato il potenziale di carico e scarico di container grazie alle riparazioni innovative. Ultimo dato, non di poco conto: sono di proprietà dell’Adsp, mentre le gru nei porti commerciali generalmente appartengono agli operatori di container e non alle amministrazioni pubbliche.