POS e spese per gli esercenti: un approfondimento sulle voci di costo dei Point of Sale

Oggi i commercianti sanno quanto è importante avere un POS al proprio fianco, sia per quel che riguarda la sua convenienza, sia se si considera che il Point of Sale è obbligatorio dal 2022. Naturalmente si parla di device che presuppongono dei costi, ed è bene approfondire questi ultimi, per capire quali sono le voci di spesa per gli esercenti che utilizzano un POS.

Commissioni sulle transazioni

Le commissioni sulle transazioni rappresentano una delle principali voci di spesa per gli esercenti che utilizzano un POS. Le commissioni sono calcolate in percentuale sull’importo e possono variare a seconda dell’istituto bancario o della società di servizi fornitrice del dispositivo. Ci sono alcune opzioni che permettono di ridurre queste spese, come nel caso dei POS senza commissioni proposti da Nexi, che annullano i costi in questione per tutte le transazioni fino a 10€. In linee generali, le commissioni vengono applicate per coprire i costi di gestione delle transazioni, la sicurezza dei pagamenti e le operazioni di back-office.

Costo di installazione

Quando si decide di utilizzare un POS, bisogna mettere in conto anche il costo per l’installazione del dispositivo. Si tratta ancora una volta di una spesa che può variare, a seconda della complessità della soluzione POS scelta, e dei servizi professionali richiesti per la sua configurazione e messa in opera. Alcuni fornitori offrono dei pacchetti che comprendono anche il costo di installazione, mentre in altri casi va pagato a parte e si aggira intorno agli 80€ o 100€. In generale la cifra richiesta dalle società di settore non si discosta molto da questo indicatore. Infine, bisogna sottolineare che alcuni POS non richiedono alcuna installazione e sono pronti per l’uso quasi subito, dunque si può evitare questo costo.

Canone mensile

Il canone mensile rappresenta un’altra componente fondamentale delle spese che gli esercenti devono sostenere per l’utilizzo di un POS. Questo costo fisso, addebitato ogni mese, copre l’utilizzo dell’apparecchiatura e anche alcuni servizi aggiuntivi come l’assistenza tecnica, l’accesso ad app specifiche per la gestione delle vendite o altri tool per la propria attività. In questo caso la spesa equivale a circa 28€ ma, come sempre, dipende dalle politiche delle società che propongono questo servizio. Si può infatti arrivare fino ad una cifra mensile di 50€. Naturalmente i dispositivi più sofisticati, come nel caso dei POS da banco, hanno un canone più alto rispetto a quelli più piccoli o portatili ma certe volte, il canone mensile può anche essere azzerato.

Altre voci di costo del POS

Nella lista delle voci di costo correlate al POS troviamo anche quelle inerenti al recesso, presenti in alcuni contratti e legate a determinati periodi di permanenza. Si parla di una vera e propria penale, che in certi casi può arrivare fino a 200€, e dunque occorre valutare con attenzione la presenza di questa clausola nell’accordo firmato con il fornitore del POS. Infine, vale la pena menzionare anche gli eventuali costi di maggiorazione sulle transazioni effettuate con le carte estere, e quelli legati all’assicurazione contro il furto o lo smarrimento.