Associazione per delinquere, danneggiamento, deturpamento e imbrattamento di cose altrui: è questa l’accusa di cui dovranno rispondere quattro persone residenti nelle province di Bari e Lecce che sono state individuate dai poliziotti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica Puglia con il coordinamento del Servizio Polizia postale.
Tutti fanno parte del movimento di protesta “ViVi”, gruppo nato in opposizione alle campagne vaccinali anti Covid-19, i cui appartenenti firmano le proprie “imprese” con scritte di vernice rossa.
Quando poi è stata dichiarata la fine della pandemia, lo scontro del gruppo con l’ordine istituzionale e democratico, si è spostato su altri temi quali “l’Agenda 2030” e “l’identità digitale” o più in generale verso scelte politiche non condivise.
I poliziotti della Postale, con la collaborazione dei colleghi delle Digos di Bari e Lecce, hanno individuato, tra i quattro indagati, un 30enne barese autore di almeno tredici episodi di danneggiamenti e deturpamenti nel Capoluogo: al cimitero monumentale, alle sedi di sindacati, a istituti scolastici o di credito e ai danni di veicoli di Poste italiane.
Attraverso le perquisizioni i poliziotti hanno rinvenuto e sequestrato apparecchiature informatiche, telefoni cellulari, bombolette spray, estintori modificati per essere utilizzati con la vernice, parrucche e abbigliamento mimetico.