Povertà educativa: da Catania il contrasto alla dispersione scolastica passa dalle lezioni sulla legalità

CATANIA – Dopo oltre tre anni di viaggio, per mare e per terra, è tempo di tirare le somme per “A Scuola per Mare”, progetto nazionale contro la povertà educativa e la dispersione scolastica selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile.

Tra i protagonisti di questo lungo percorso in mare, anche Centro Koros, l’associazione etnea salita a bordo con ben 40 giovani – coinvolti nei molteplici moduli avviati – con l’obiettivo di «far cambiare loro prospettiva di vita – sottolinea Francesca Andreozzi, psicoterapeuta e presidente Centro Koros, impegnata in prima persona con i ragazzi – attraverso un viaggio di crescita, pronto a far emergere la resilienza e la forza interiore che può essere alimentata in contesti educativi come il nostro. Inizialmente c’è sempre qualche difficoltà ad accettare il cambiamento, ma diventando parte attiva dell’equipaggio, i ragazzi riescono ad abbracciare la vita in mare creando uno spazio di condivisione e consapevolezza emotiva».

 

L’esperienza, i risultati e le prospettive del progetto verranno illustrati nel corso del convegno “A Scuola per Mare” in programma mercoledì 11 ottobre a Roma (Palazzo Wedekind, piazza Colonna 366, dalle 9.30 alle 13). Parteciperanno i promotori – l’associazione I Tetragonauti Onlus e i partner delle varie regioni: Impresa sociale Il Carro (Monza), APS Un Ponte Nel Vento (Ischia), Centro Koros (Catania), Cooperativa sociale Arcobaleno (Frascati) e APS Global Position System (Porto Torres) – rappresentanti dei ministeri, del Dipartimento di Giustizia Minorile, di Unione Vela Solidale. Interverranno, tra gli altri, Alessandra Locatelli, ministro per le Disabilità e Marco Rossi Doria, presidente di impresa sociale Con i Bambini.

 

“A Scuola per Mare” si rivolge a tutti quegli adolescenti – anche del circuito penale minorile – che incontrano difficoltà a seguire con profitto i normali cicli di studio e che necessitano di un periodo intenso di reinvestimento individuale per reindirizzare il proprio percorso personale ed evitare di entrare a far parte dei cosiddetti “Neet”. Da Catania, oltre alle azioni di (ri)motivazione e (ri)orientamento personali, Centro Koros ha spinto tantissimo, oltre che sulla rete con le scuole e le varie associazioni territoriali, anche sugli aspetti legati alla legalità, grazie proprio al duplice ruolo di Francesca Andreozzi, nella sua veste di presidente della Fondazione Fava.

«In questo percorso mi sono messa in gioco anch’io – spiega Andreozzi, nipote di Giuseppe Fava, scrittore, drammaturgo, sceneggiatore, giornalista, fondatore de “I Siciliani”, assassinato il 5 gennaio del 1984 – durante i 100 giorni in barca i giovani esplorano nuovi mondi che ruotano intorno all’etica e ai valori. L’obiettivo è quello di aiutarli a interiorizzare le storie di chi ha combattuto per contrastare criminalità e ingiustizie. E tutto questo lo hanno fatto con me, con il mio vissuto, la mia storia familiare, i miei ricordi, le mie battaglie, nate dalla volontà di tenere vivo il ricordo di mio nonno. È stata esperienza che in molti ragazzi ha acceso quella fiamma che ha spinto al cambiamento. E questo per me, per noi, è il risultato più grande».

 

Gli obiettivi raggiunti sono significativi: tra i ragazzi che hanno precedenti penali e sono inseriti in A Scuola per Mare nell’ambito della misura di messa alla prova, ad esempio, l’85% ha portato a termine il proprio percorso; di questi il 90% con esito positivo.