Il tumore della cervice rappresenta la 4^ causa di morte per cancro, raggiungendo il numero di 300.000 vittime al mondo l’anno per lo più donne giovani. Essendo prevenibile e curabile, grazie a campagne di screening, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato una strategia globale con l’obiettivo di portare la mortalità sotto la soglia di 4 donne ogni 100.000. L’iniziativa, da raggiungere entro il 2030, prevede: Vaccinazione (90% delle ragazze vaccinate in modo completo contro l’HPV entro i 15 anni d’età); Screening (70% delle donne con un test ad alta performance entro i 35 anni d’età e poi ancora una volta entro i 45 anni); Trattamento (90% delle donne con una lesione pre-cancerosa trattate e 90% delle donne con tumore invasivo inviate a intervento e/o terapia).
L’obiettivo dell’Eliminazione è stato inserito tra le 10 azioni faro dello Europe’s Beating Cancer Plan, lanciato dalla Commissione Europea nel febbraio 2021. In aggiunta a quanto previsto dalla strategia dell’OMS, il Piano Europeo prevede l’incremento significativo della copertura vaccinale dei maschi adolescenti ed incrementa al 90% l’obiettivo dello screening, da raggiungere entro il 2030.
In Italia si stima che in un anno si verifichino circa 1.500 nuovi casi e 700 decessi ed in Regione Piemonte circa 200 nuovi casi e 45 decessi. Il programma di screening piemontese, Prevenzione Serena, prevede Pap-test ogni 3 anni nelle donne fra i 25 e i 29 anni e test per la ricerca del DNA di HPV ogni 5 anni nelle donne fra i 30 e i 64 anni. Per fare il punto su prevenzione e cura del tumore del collo dell’utero, Motore Sanità ha organizzato l’Evento “Progetto HPV: il Piemonte per la prevenzione del tumore del collo dell’utero”, realizzato grazie al contributo incondizionato di MSD.
La strategia vaccinale del Piemonte contro I’HPV prevede l’offerta attiva e gratuita alle ragazze e ai ragazzi nel dodicesimo anno di età. La Regione Piemonte ha inoltre previsto l’estensione della gratuità della vaccinazione a: donne di 25 di età in occasione della chiamata al primo screening per la citologia cervicale (PAP test); uomini con comportamenti sessuali verso persone dello stesso sesso; soggetti con infezione da HIV; donne con lesione pre-cancerosa CIN+2. La Regione Piemonte prevede, anche in caso di adesione ritardata, il diritto alla gratuità senza limiti di età.
Le coperture vaccinali evidenziano che in Piemonte sono calate un po’ meno rispetto alle altre regioni d’Italia, però sono ancora sub ottimali rispetto all’obiettivo del 95% dato dal Ministero della Salute, sia sulle femmine che sui maschi. Il dato importante sono le vaccinazioni per ciclo completo. Tenendo conto dell’obiettivo del 95% che c’è su tutte le regioni, tra cui anche il Piemonte, si evince che comunque siamo indietro con le vaccinazioni. Questo mostra che c’è stato un blocco sulle vaccinazioni dovuto chiaramente anche al Covid-19.
La Asl To3 di Collegno e Pinerolo ha organizzato una campagna vaccinale straordinaria per recuperare le vaccinazioni per gli adolescenti, sospese durante la fase acuta dell’emergenza Covid-19. Tra la fine di agosto e la fine di novembre 2020 sono infatti stati chiamati 10.032 ragazzi – tra gli 11 e i 16 anni di età – invitati in 4 sedi dell’Asl e in 4 sedi dislocate sul territorio, scelte dove vi era la disponibilità da parte delle amministrazioni comunali ad offrire strutture ampie, accessibili, funzionali e che possano garantire standard di sicurezza e distanziamento sociale. La possibilità di fare il vaccino è stata data ai nati nel 2004 e 2005, maschi e femmine in via gratuita per rimediare al netto calo di vaccinazioni causato dalla situazione emergenziale della pandemia da Covid-19.
“L’evento di oggi è particolarmente importante, perché una visione della salute e della sanità basata sulla prevenzione è requisito fondamentale per qualsiasi attività seria e lungimirante di politica sanitaria. Sulla prevenzione, sulle vaccinazioni e sugli screening si trovano oggi a rapportare in modo nuovo i cittadini, le strutture di cura e le istituzioni, i media e le associazioni di pazienti, tutti in continua ricerca di un paradigma di benessere che sia anticipatore di patologie e che confermi un modo di ‘vivere in salute’. La Regione Piemonte presenta un’organizzazione molto avanzata in ambito di prevenzione oncologica. Il programma Prevenzione Serena si rivolge alle donne residenti o domiciliate in Piemonte, di età compresa tra i 25 e i 64 anni, con scelta del medico di medicina generale. Queste donne ricevono una lettera di invito con appuntamento prefissato per fare, gratuitamente, un test di screening (Pap-test oppure Test HPV) nei centri di Prevenzione Serena. In tale ambito si è inserita opportunamente l’iniziativa del Consiglio Regionale del Piemonte che ha aderito il 17 novembre 2021 all’invito dell’Organizzazione mondiale della Sanità di illuminare di colore “teal” (foglia di tè) Palazzo Lascaris, in occasione del primo anniversario del lancio della Strategia globale per l’eliminazione del carcinoma della cervice uterina entro il 2030”, ha spiegato Andrea Cane, Vice Presidente IV Commissione Sanità Regione Piemonte
“Nei Paesi ricchi il tumore del collo dell’utero è ormai da considerarsi una malattia rara. Vuol dire che la battaglia è finita? Tutt’altro. Occorre tenere alta la guardia, investendo in prevenzione e ricerca, puntando ad aumentare l’adesione al programma di screening regionale che non solo è efficace e sicuro, ma anche appropriato, in quanto mira a ridurre al minimo gli effetti indesiderati dello screening, come i falsi positivi, la sovra-diagnosi e il sovra-trattamento (che possono avere, tra l’altro, un impatto negativo sul sistema riproduttivo in donne ancora in età fertile). Inoltre, è fondamentale, in linea con l’iniziativa OMS, promuovere la partecipazione di quelle donne che per varie condizioni (precarietà abitativa, scarsa conoscenza della lingua, emarginazione…) tendono a sfuggire dalle maglie del sistema di invito allo screening e alla vaccinazione. Per questo abbiamo scelto di dedicare questa giornata al dialogo con le associazioni che si occupano di promuovere la salute dei gruppi vulnerabili e auspichiamo di contribuire a liberare tutte le donne da questa malattia”, hanno dichiarato Livia Giordano, Responsabile della SSD Epidemiologia Screening, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e Paola Armaroli, SSD Epidemiologia, Screening CRPT. AOU Città della Salute e della Scienza di Torino