Si è tenuta a Roma in Piazza SS. Apostoli e nelle principali città d’Italia, davanti alle prefetture, la manifestazione contro il caro-vita, chiamata “delle Pentole vuote” per simboleggiare la difficoltà dei cittadini a soddisfare bisogni essenziali, come portare in tavola quotidianamente pranzo e cena.
Migliaia di cittadini si sono uniti alla protesta, stanchi di una situazione divenuta insostenibile, ma soprattutto arrabbiati per le inaccettabili speculazioni in atto in molti settori.
Dalla riduzione del peso degli oneri di sistema che gravano sulle bollette all’eliminazione dell’applicazione dell’IVA sulle accise sui carburanti, dalla revisione del sistema tariffario all’istituzione di un Fondo di contrasto della povertà energetica, dal controllo sui prezzi alla lotta contro i fenomeni speculativi: queste sono solo alcune delle proposte avanzate dalle principali Associazioni dei Consumatori, unite per la prima volta nel chiedere al Governo misure efficaci per sostenere le famiglie, specialmente i nuclei più fragili e in difficoltà.
È singolare che il Prefetto di Roma non si sia reso disponibile ad ascoltare le nostre proposte, mostrando una forte insensibilità verso i cittadini e le famiglie che stanno affrontando questa difficile situazione e hanno bisogno di misure concrete e lungimiranti di sostegno, che finora sono state insufficienti o sono mancate.
Più di un quarto delle famiglie, infatti, che fanno i conti con salari spesso inadeguati e trattamenti pensionistici troppo bassi, stanno riducendo, fino a privarsene, consumi fondamentali come quelli alimentari, sanitari e relativi alla cura della persona. Intanto nel Paese crescono disuguaglianze, povertà energetica e povertà alimentare. Questo andamento non incide unicamente sulle condizioni di vita delle famiglie, ma anche sull’intero sistema economico, che si troverà a fare i conti con un progressivo calo della domanda interna.
Di fronte a questa situazione il Governo è chiamato a dare risposte ai cittadini non soltanto con misure temporanee e di carattere emergenziale, pur importanti, ma di più ampio respiro riformatore per arginare e affrontare una crisi che si prospetta di lunga durata, creatasi dopo la fase acuta della pandemia e ora aggravata dalle ripercussioni della guerra in Ucraina.
Le associazioni dei consumatori chiedono l’apertura di un confronto sulla loro piattaforma di proposte e rivendicano di essere consultate sulle decisioni di impatto diretto sulla qualità della vita dei cittadini e nelle scelte politiche che riguardano le prospettive future.