“Porteremo la nostra protesta in tutte le strade”, così le realtà e associazioni contro il Ddl Maiorino sulla prostituzione che sarà presentato in un convegno a palazzo Giustiniani domani in Senato. Il disegno di legge 2537 di cui la senatrice 5 Stelle Alessandra Maiorino è prima firmataria intende rafforzare la Merlin introducendo il cosiddetto modello nordico o neo-abolizionista in cui viene perseguito il cliente, identificato come il vero fattore trainante della tratta.
A questa visione si contrappongono i promotori dell’iniziativa. Pia Covre, fondatrice del Comitato per i diritti civili delle prostitute, dichiara: “Il Ddl Maiorino esprime sessuofobia perché vuole mettere al bando il lavoro sessuale e condanna donne, uomini, gay e soggettività trans e queer che vendono e comprano servizi sessuali offrendoli alla pubblica gogna, alle sanzioni e perfino al carcere oltre alla rieducazione. Nella pratica questa proposta di rafforzamento della Merlin peggiorerebbe la condizione di chi svolge il lavoro sessuale, sia che lo faccia per libertà che sotto costrizione. Tuttavia lo Stato continua a far da pappone, chiedendoci i soldi delle tasse e delle multe stradali attraverso le illegittime ordinanze dei Sindaci. Non se ne sono accorte queste brave donne abolizioniste che accusano i clienti di ogni male che i veri papponi sono lo Stato e i trafficanti?
Le buone leggi per la lotta alla tratta sono state fatte ormai da anni qui in Italia, anche prima che in Europa. Semmai devono essere applicate e finanziate adeguatamente; la Ministra Bonetti che oggi è presente al convegno non la vediamo mai quando bussiamo al suo Palazzo per ricordarglielo”. Giulia Crivellini, tesoriera di Radicali Italiani e del direttivo di Certi Diritti, insieme a Leone Barilli, segretario di Radicali Roma aggiungono: “Gli Italiani e le Italiane sono stufi dei giochetti propagandistici preparati per la vigilia delle elezioni, e sono stufi anche i/le sex worker e la loro clientela. Diritti e libertà di autodeterminazione vanno garantiti secondo il dettato della nostra Costituzione che va rispettata anche dagli eletti”. Carmelo Comisi, attivista del mondo della disabilità e ideatore del Disability Pride Italia, si unisce alle nostre rivendicazioni: “Parlo in rappresentanza delle persone con disabilità che, lungi dall’essere creature asessuate, abitualmente frequentano sex worker e che indiscutibilmente verrebbero ulteriormente penalizzate da una criminalizzazione della prostituzione.
Il MIT, Movimento Identità Trans, afferma: “Una proposta di legge brutale quella della Maiorino che renderebbe le condizioni di lavoro ancora peggiori e pericolose per le centinaia di persone transessuali sex worker che già ora pagano un prezzo altissimo alla violenza e allo stigma. Persone discriminate da un mondo del lavoro ostile e che sopravvivono solo grazie al fatto di poter mettere a risorsa i propri corpi e le proprie performance. Senza il sex work sarebbero ridotte alla fame, obbligate alla clandestinità e, come conseguenza, affidate nelle mani della criminalità”.