Un paziente ha chiesto alla sua dentista una copia della propria cartella medica al fine di far valere la responsabilità della dentista per errori che essa avrebbe commesso nel prestargli le cure dentistiche. La dentista ha preteso tuttavia che egli si facesse carico delle spese connesse alla fornitura della copia della cartella medica, come previsto dal diritto tedesco.
Ritenendo di avere diritto a una copia gratuita, il paziente si è rivolto ai giudici tedeschi. È in questo contesto che la Corte federale di giustizia tedesca sottopone alcune questioni pregiudiziali alla Corte di giustizia. Infatti, il giudice tedesco ritiene che la soluzione della controversia dipenda dall’interpretazione delle disposizioni del diritto dell’Unione, vale a dire il regolamento generale sulla protezione dei dati (RGPD). 1
Nella sua sentenza, la Corte ricorda che il RGPD sancisce il diritto del paziente di ottenere una prima copia della sua cartella medica senza che, in linea di principio, ciò comporti spese. Il titolare del trattamento può esigere un pagamento soltanto se il paziente ha già ottenuto gratuitamente una prima copia dei suoi dati e ne fa nuovamente richiesta.
La dentista in questione deve essere considerata titolare del trattamento dei dati personali del suo paziente. In quanto tale, è tenuta a fornirgli gratuitamente una prima copia dei suoi dati. Il paziente non è tenuto a motivare la propria richiesta.
Le norme nazionali non possono porre a carico di un paziente le spese della prima copia della sua cartella medica, e ciò nemmeno per tutelare gli interessi economici dei professionisti sanitari.
Inoltre, il paziente ha il diritto di ottenere una copia integrale dei documenti contenuti nella sua cartella medica, qualora ciò sia necessario per la comprensione dei dati personali contenuti in tali documenti. Tale diritto comprende i dati della cartella medica contenenti informazioni quali le diagnosi, gli esiti degli esami, i pareri dei medici curanti nonché eventuali terapie o interventi praticati.