PROTEZIONE DEL LUPO, 41 ASSOCIAZIONI EUROPEE INVITANO LA PRESIDENZA POLACCA DELL’UE A SOSPENDERE OGNI DECISIONE IN ATTESA DI CHIARIRE LE QUESTIONI LEGALI E SCIENTIFICHE

Studiosi indipendenti hanno esaminato l’analisi utilizzata come base scientifica dalla Commissione europea – nota come rapporto Blanco e Sundseth, del 2023 – per giustificare il declassamento dei lupi europei (1). La revisione indipendente (2) ha rilevato che il rapporto Blanco e Sundseth non fornisce basi scientifiche per l’indebolimento della protezione del lupo. 

In seguito a questa constatazione, un gruppo di 41 ONG europee guidate dall’associazione ambientalista Green Impact, tra cui le italiane LEIDAA, LNDC Animal protection e Pro natura, ha scritto alla Presidenza polacca di turno al Consiglio dell’UE, sottolineando la mancanza di supporto scientifico e chiedendo di rinviare il voto sulla questione fino a quando non ci sarà una decisione sul ricorso alla Corte di Giustizia Europea (3) contro il declassamento del lupo.

La revisione indipendente del rapporto Blanco e Sundseth del 2023 – unico testo utilizzato dalla Commissione Europea per giustificare il declassamento – è stata condotta dagli esperti Mark Fisher (ricercatore dell’Università di Leeds, Regno Unito) e Ettore Randi (professore aggiunto del Dipartimento di Bioscienze dell’Università di Aalborg, Danimarca). La revisione conclude che dati incerti e obsoleti non dovrebbero essere usati per spingere a declassare la protezione della popolazione europea di lupi …, peraltro il rapporto Blanco non raccomanda una revisione dello status di protezione del lupo.

Nel dicembre del 2024, cinque Associazioni guidate da Green Impact hanno presentato un ricorso alla Corte di giustizia europea (causa T-634/24(4)) per annullare la decisione del Consiglio UE del 2024 di declassare il lupo nell’ambito della Convenzione di Berna; il caso è stato ammesso a febbraio 2025 e altre 17 Associazioni hanno aderito e depositato un atto di intervento al ricorso. L’attuale ricorso rappresenta un ulteriore motivo di forte dubbio circa la fondatezza del procedimento legale risultato nella decisione del Consiglio del 2024 di declassare i lupi e nella relativa proposta della Commissione del marzo 2025 di modificare la Direttiva Habitat.

Attualmente, in merito a tale dubbioso procedimento, è anche in esame una denuncia formale da parte di Client Earth presso il Mediatore europeo. 

Inoltre, le 41 associazioni si congratulano con il governo della Polonia  per la dichiarata intenzione di mantenere una protezione rigorosa dei lupi a livello nazionale (5), indipendentemente dagli sviluppi del diritto europeo – come consentito sia dal diritto internazionale che dalla Direttiva Habitat.

Pertanto, le Associazioni dichiarano che: “I lupi sono il pilastro di un’economia ‘basata sulla natura’ di cui c’è grande bisogno in tutta Europa e che è stata sostenuta con oltre 200 milioni di euro di fondi europei negli ultimi decenni. Eppure, l’anno scorso la Commissione europea ha proposto il declassamento della protezione del lupo, ignorando la scienza e le procedure consultive democratiche. Si tratta di uno sviluppo preoccupante per la protezione della natura, per la quale l’UE era un tempo all’avanguardia. In oltre 40 anni, l’UE non ha mai declassato una specie ad alto rischio. Il voto all’unanimità – obbligatoriamente previsto dalle norme europee per questi casi – ha garantito negli anni che nessuna iniziativa non scientifica potesse passare senza un valido esame, impedendo mosse prive di fondamento a vantaggio di interessi minori”.

La comunità scientifica, composta da centinaia di esperti europei, ha espresso la propria opposizione al declassamento del lupo (6). Negli ultimi tre anni centinaia di ONG – che rappresentano milioni di cittadini dell’UE – hanno scritto ripetutamente alle istituzioni europee  e nazionali per chiedere di non intraprendere alcuna azione in merito al declassamento del lupo, avviato nonostante le istituzioni europee non abbiano promosso un’ampia consultazione con i cittadini e gli esperti. Una dichiarazione scientifica di oltre 2000 scienziati e associazioni di scienziati che chiedono il ritorno del Green Deal raccomanda anche di non modificare la legge europea sulla conservazione della natura (Direttiva Habitat).

Il Regno Unito, Monaco e la Repubblica Ceca hanno comunicato che non attueranno la decisione di declassamento adottata alla Convenzione di Berna (dicembre 2024). La Spagna e l’Irlanda si sono opposte durante la riunione del Consiglio dello scorso settembre, mentre Malta, Cipro, Slovenia e Belgio si sono astenuti. Questi Paesi dell’UE (tranne Regno Unito e Monaco) hanno la possibilità di votare contro il declassamento del lupo ai sensi della Direttiva Habitat.

Da quando è stata annunciata l’intenzione della Commissione di ridurre la protezione del lupo, in diversi Paesi, come l’Italia e la Spagna, si sono moltiplicate le uccisioni illegali poiché, data la mancanza di chiarezza, è passata l’idea che l’UE sta autorizzando la libera uccisione dei lupi. Questi episodi causano seri rischi per la sicurezza delle persone e morti ingiustificate di lupi, che si aggiungono alle migliaia già uccisi illegalmente ogni anno con armi e veleno o vittime di incidenti stradali, per i quali finora non è stata adottata alcuna soluzione.