“Dobbiamo procedere a un rinnovamento sostanziale e radicale della Pubblica amministrazione. Oggi la Pa in Italia è ancora basata su un sistema feudale. L’amministrazione procede per adempimenti burocratici: una struttura in cui le procedure pensano per tutti e non si procede per quello che è invece la missione della Pubblica amministrazione, quella prevista dall’articolo 98 della Costituzione: i dipendenti pubblici sono al servizio della Nazione, dei cittadini, delle famiglie e delle imprese. Bisogna ridare questo obiettivo alla Pubblica amministrazione”. Marco Carlomagno, segretario generale Federazione Lavoratori Pubblici (Flp), spiega così quali sono I prossimi obiettivi della Pa, anche nell’ottica del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
“Abbiamo assistito invece a un modello di ritorno al passato, rispetto anche a iniziative come il lavoro agile che può cambiare radicalmente il sistema. Invece di misurare esclusivamente la presenza in ufficio, si può passare a un sistema a obiettivi, per realizzare risultati- spiega Carlomagno- Un altro discorso importante è il problema dell’organico: abbiamo una carenza spaventosa, in media del 35%. Ma poichè abbiamo avuto 20 anni di blocco, tra tre anni andrà in pensione un altro 35% del personale, ad esempio del ministero dell’Interno”.
Un altro aspetto è quello della formazione: nella Pa “non si fa formazione- sottolinea il segretario generale Federazione Lavoratori Pubblici (Flp)- ma in 40 anni invece il mondo è cambiato: noi dobbiamo passare a un sistema di procedure semplici, immediatamente fruibili per il cittadino. Rispetto ai bisogni delle persone, l’amministrazione dovrebbe essere proattiva- aggiunge- Ma abbiamo un’amministrazione pubblica che ha un’età media oltre i 57 anni, e la stragrande maggioranza di dipendenti in questi anni non ha svolto formazione”.
“Dobbiamo valorizzare le competenze, non solo il titolo di studio. Manca un percorso di carriera all’interno della Pubblica amministrazione”.
Occorre riforma organica, istituito gruppo per ripensarlo
“Da coworking a intelligenza artificiale, modelli organizzativi sono cambiati”
“Abbiamo costituito un gruppo di monitoraggio sulla trasformazione e i cambiamenti del mondo del lavoro, che è cambiato. Il gruppo è stato presentato nei giorni scorsi alla Camera dei deputati perchè è bene che la politica abbia dati certi: occorre una riforma organica del mondo del lavoro, non si può continuare a procedere per spot e provvedimenti”, prosegue Carlomagno, presentando così il nuovo gruppo di lavoro nato per analizzare quello che sta avvenendo nel mondo del lavoro, settore per settore.
“Dal punto di vista giuridico, il sistema italiano non è più basato sul lavoro in azienda: esiste il coworking, l’intelligenza artificiale- ha osservato Carlomagno- prima si pensava che l’innovazione digitale togliesse posti ai ‘colletti blu’, oggi stiamo scoprendo che l’intelligenza artificiale è in grado di intervenire su professioni intellettuali, metodologie di programmazione e innovazione”.
Dal punto di vista socio-economico, per Carlomagno vanno analizzati e considerati tutti i modelli organizzativi diversi, soprattutto il lavoro agile, che vuol dire “risparmio energetico, risparmio dei consumi, ma anche conciliazione vita-lavoro per favorire la natalità- ha aggiunto il segretario generale Flp- L’inverno demografico non è dato dall’egoismo delle giovani coppie, ma dato fatto che non si ha la possibilità di conciliare la vita privata con il lavoro, e la pandemia ha acuito questo senso di criticità della vita umana”.
Infine, c’è il tema della sostenibilità: “se il lavoro resta precario, e se si ha difficoltà di arrivare alla fine del mese- spiega Carlomagno- avremo persone povere, così si impoverisce il Paese. L’8% dei nostri laureati emigra, oltre 6 mln di cittadini italiani sono iscritti nelle liste Aire, mentre importiamo persone a basso profilo professionale. Questo è un tema che dobbiamo porci”.