Quarant’anni di Meeting

«Quarant’anni di apertura al mondo, quarant’anni di legame con la nostra città e i suoi protagonisti. Rimini fine anni Settanta era una città creativa, con eccellenze nel sociale e nella cultura, penso a don Oreste, a San Patrignano, al Pio Manzù, alla Sagra Malatestiana».

 

Così Emilia Guarnieri, presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, ha introdotto l’evento del 12 dicembre nella sala congressi del Palazzo del Turismo di Rimini, dedicato alla quarantesima edizione del Meeting che si svolgerà dal 18 al 24 agosto 2019. «Noi stessi, figli di questa città e dell’educazione ricevuta da don Giussani, avevamo nel nostro dna l’apertura, la vocazione all’incontro e alla valorizzazione di ogni espressione che sapesse di vero, la passione per la bellezza. Quello che fece la differenza fu l’intuizione, condivisa, che i grandi progetti si costruiscono insieme con chi ha il coraggio di volere il bene, prima di cercare il proprio utile».

Il Meeting dei 40 anni, ha raccontato la presidente, sarà il Meeting di una nuova apertura internazionale, «non più solo un Meeting dell’amicizia fra i popoli, ma un Meeting realizzato con gli amici dei diversi popoli». Segno di questa novità è la missione in Egitto dello scorso ottobre, in collaborazione con la Biblioteca di Alessandria e durante la quale la delegazione del Meeting ha incontrato personalità di rilievo della vita del paese, tra cui il Grande Imam di Al-Azhar. Negli ultimi mesi inoltre il Meeting è diventato un punto di riferimento delle “nuove generazioni”, i figli di persone immigrate nati in Italia, con due mostre che stanno girando tutta la penisola e coinvolgendo decine di migliaia di persone. Nel 2018 inoltre sono saliti a quota 15 i Meeting nati spontaneamente all’estero, dal New York Encounter, ad Encuentro Madrid, al Meeting di Brno nella Repubblica Ceca, al London Encounter, fino agli eventi di Paraguay, Messico e Cile.

Dal desiderio di far conoscere il Meeting e di coinvolgere altri nel sostenerlo è nato anche “Meet the Meeting”, che il 18 maggio 2019 vedrà il marchio MeetingRimini presente nelle piazze di sessanta città italiane grandi e piccole, con l’obiettivo di incontrare le persone, invitarle a Rimini, raccontare le novità dell’edizione imminente e sensibilizzare il pubblico a sostenere la manifestazione.

La 40ma edizione segnerà anche un rafforzamento della presenza del Meeting nel territorio. Al Palazzo del turismo con Emilia Guarnieri sono stati presenti il sindaco di Rimini Andrea Gnassi e Lorenzo Cagnoni, presidente di Italian Exhibition Group, la società che riunisce i quartieri fieristici di Rimini e Vicenza. In apertura è intervenuto il vescovo Francesco Lambiasi, che ha portato il suo saluto, mentre il presidente della Regione Stefano Bonaccini ha inviato un cordiale messaggio.

«Quarant’anni sono un tempo breve», ha detto il sindaco Gnassi, «ma gli ultimi 40 anni sono stati, per Rimini, per l’Italia, per il mondo, un tempo di enormi cambiamenti. Neanche gli scrittori di fantascienza, nel 1980, azzardavano un futuro in cui nella tasca di una giacca potevi attingere in tempo reale a tutte le informazioni del mondo. Viviamo una stagione di possibilità e di privilegi mai vista prima, eppure i nostri pensieri stanno regredendo alla tribalità, all’incomunicabilità, all’egoismo. Non c’è più discussione, anzi non si cerca più il confronto. Il Meeting ha attraversato questi 40 anni come un vascello leggero e non ha mai perso la bussola. La stella polare erano e sono le persone e la loro tensione all’assoluto e alla felicità, da raggiungersi attraverso le relazioni. Per dirla come avrebbe fatto Jannacci ‘Meeting di Rimini, 40 anni senza mai andare fuori tempo’. O per meglio dire, cercando ostinatamente, costantemente di capire il tempo, senza lasciarsi sopraffare da esso».

«Dal versante della Fiera», ha detto il presidente Cagnoni, «sia il Meeting che il quartiere fieristico sono stati e sono sempre di più, soprattutto per chi ci ha lavorato e ci lavora oggi, un luogo di crescita positivo e dinamico, ricco di opportunità e di occasioni umane e non solo professionali. Incontrarsi e conoscersi, cosi come fare business, in un ambiente dominato dalla bellezza, sono convinto faccia la differenza e favorisca la costruzione di relazioni positive, anche tra persone con storie e tradizioni differenti. C’è una spinta alla bellezza che accomuna il nostro lavoro, che si traduce anche in un’operosità e in una ricerca continua di migliorarci, innovarci e crescere, alzando sempre di più l’asticella subito dopo aver ottenuto il risultato. Credo che stia qui il principale segreto di chi ha successo».

«Viviamo nel paese che il Censis descrive come “impaurito, incattivito, impoverito”», ha aggiunto Guarnieri. «Tutto vero, ma è anche vero che la partita tra cinismo e speranza si gioca sulla responsabilità e sulla libertà di ciascuno. Dipende tutto dalla direzione verso cui puntiamo il nostro sguardo, come ricorda il titolo del 40mo Meeting, tratto da una poesia di Wojtyla, “Nacque il tuo nome da ciò che fissavi”. Il 7 dicembre qui a Rimini il presidente Mattarella ci ricordava che “non dobbiamo avere timore o vergogna di nutrire, e di manifestare, buoni sentimenti. Perché ci aiutano a migliorarci, mentre il cinismo è triste e gretto: si inchina al cosiddetto realismo, ritenendolo immutabile”. Il cinismo ammantato di realismo è oggi una deriva pericolosa. Quasi profeticamente diceva don Giussani nel 1987 che “nell’appiattimento del desiderio ha origine lo smarrimento dei giovani e il cinismo degli adulti”. In fondo abbiamo un unico auspicio per i prossimi quarant’anni: che il Meeting possa ancora contribuire a tenere vivo il desiderio di tanti, giovani e adulti».

In questi giorni poi si attua un passaggio rilevante per il Meeting, il direttore Sandro Ricci dopo 40 anni (di cui 36 da direttore, da quando cioè esiste la carica) ha scelto di intraprendere una nuova strada lavorativa. «Un’avventura professionale e umana esaltante, così definirei il mio lavoro di questi anni al Meeting», ha detto Ricci, «considero un privilegio aver accompagnato la crescita costante della manifestazione». Il nuovo direttore, che entrerà in carica a gennaio 2019, sarà Emmanuele Forlani», riminese di origine, 44 anni, una carriera brillante nelle relazioni pubbliche e nel management, già componente del cda della manifestazione (curriculum sintetico in allegato ndr).

Nel corso dell’evento, a cui hanno presenziato varie autorità cittadine, sono stati presentati anche il logo e il manifesto dell’edizione 2019. Autrice degli elaborati è Stefania Garuffi, titolare di uno studio grafico riminese, che già aveva firmato il manifesto 2015. «Il centro del visual è uno sguardo carico di intensità e di domanda», spiega l’autrice. «Quando l’attrattiva è forte accade così. Volevo fissare proprio l’istante in cui l’occhio è tutto preso da ciò che accade. È l’occhio dell’uomo contemporaneo – bombardato di immagini, di stimoli e di input – ma ancora desideroso di qualcosa e qualcuno di autentico».

A partire dal nuovo anno il sito internet www.meetingrimini.org completamente rinnovato e le pagine social Facebook, Instagram, Twitter e Linkedin racconteranno le novità del nuovo Meeting, tra cui le aree e gli spazi tematici che già avevano contraddistinto la precedente edizione. Confermate Mesh Area, dedicata al mondo del lavoro, e Meeting Salute, mentre quella che nel 2018 era stata Move to Meet, area dedicata ai temi della mobilità, quest’anno si amplierà per abbracciare anche i temi della città, come luogo dove la persona nasce, cresce, costruisce e vive.