La Questura di Ascoli Piceno ha adottato un provvedimento di divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono le manifestazioni sportive (DASPO ) della durata di 3 anni, con obbligo di firma per un anno, nei confronti del tifoso dell’Ascoli calcio ( P.P anni 36 ) resosi responsabile del lancio di due bombe carta, di cui una rimasta inesplosa dopo aver attinto uno steward alla spalla, nel corso dell’accesa contestazione inscenata dagli ultrà della compagine locale a seguito della sconfitta interna subita il 26 gennaio 201 con il Frosinone.
Il giovane, residente nel fermano, era stato tratto in arresto differito dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri il martedì seguente e posto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione. A seguito della convalida dell’arresto la Divisione Anticrimine ha emesso il DASPO triennale con obbligo di firma di un anno presso la Questura di Fermo. Anche quest’ultima prescrizione è stata debitamente convalidata dal GIP presso il Tribunale di Ascoli Piceno e avrà decorrenza dalla prossima partita dell’Ascoli Calcio.
Al medesimo ultra è stato altresì fatto divieto di accedere, per lo stesso arco temporale triennale, ai luoghi interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano od assistono alle medesime manifestazioni. La prescrizione in narrativa è stata infine estesa al centro sportivo di Coverciano (Firenze) presso il quale si allena la Nazionale Italiana, nel raggio di 500 metri dal perimetro esterno degli stessi e di ogni altro centro o impianto, per la medesima distanza, ove questa squadra si raduni per svolgere allenamenti, la preparazione precampionato, eventuali ritiri o per disputare gare in trasferta, compresi i luoghi ove la squadra dimori o prenda alloggio. In caso di violazione dei divieti citati è prevista la reclusione da uno a tre anni, la multa da 10.000 a 40.000 Euro, nonché l’ ulteriore aggravamento del DASPO. Nei casi di flagranza è inoltre consentito l’arresto del trasgressore.
Proseguono infine le indagini della Digos, unitamente alla Polizia Scientifica della Questura, dirette alla identificazione, previa visione dei filmati dell ‘impianto di videosorveglianza e delle telecamere mobili, di altri soggetti resisi responsabili della violenta contestazione che saranno conseguentemente deferiti all’Autorità Giudiziaria e sottoposti ad ulteriori DASPO.