Nell’ambito dei dispositivi di vigilanza e controllo del territorio disimpegnati dalle pattuglie della Questura di Monza e della Brianza, verso le ore 14,30 di martedì 11 luglio pervenivano numerose segnalazioni alla Sala Operativa da parte di alcuni cittadini ed in particolare di un operaio intento ad effettuare dei lavori che riferiva di udire delle urla e delle invocazioni di aiuto provenire dall’interno di una abitazione ubicata in zona Cederna.
Prontamente, due equipaggi dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – Squadra Volanti raggiungevano l’abitazione segnalata, dalla quale gli agenti udivano distintamente delle urla di minaccia e tonfi. Individuato l’appartamento i poliziotti trovavano la porta d’ingresso aperta e danneggiata notando un uomo in stato di alterazione girare per le stanze. Una volta entrati gli agenti trovavano in una camera steso a letto un 78enne molto debilitato e con un catetere, e bloccavano la persona agitata risultata essere un 44 enne con problemi di tossicodipendenza e legati all’alcool, noto alle forze dell’ordine per i suoi numerosi precedenti penali, figlio dell’anziano, in evidente stato di alterazione, il quale presentava tutte le caratteristiche compatibili con lo stato di eccitazione causato dagli stupefacenti, nonché un alito vinoso, e nonostante la presenza degli Agenti, continuava a cercare di raggiungere il padre con fare minaccioso e aggressivo.
L’anziano uomo riferiva ai poliziotti che il figlio continuava a chiedergli ripetutamente del denaro e che, poco prima all’ennesimo rifiuto del padre di dargli 2.000 euro, si era alterato iniziando a distruggere i mobili e gli elettrodomestici presenti in casa, nonché a spintonare e schiaffeggiare il padre colpendolo anche con la sacca delle urine ed impedendogli così di chiamare i soccorsi. Immediatamente sul posto si recavano altri agenti dell’Ufficio Volanti che procedevano a formalizzare la denuncia da parte della anziana vittima, che ripercorreva tutta la lunga serie di violenze e vessazioni subita ad opera del figlio, sino all’ultima aggressione avvenuta poco prima.