Più accogliente, più gentile, rispettosa dell’ambiente, con meno razzismo e più pulizia. E ancora, un’Italia che studi di più la storia, perché sapere da dove veniamo è indispensabile per capire dove stiamo andando. Sognano un paese libero dalla morsa del covid-19 e dalle mascherine, auspicando un ritorno alla normalità che per molti di loro è solo un ricordo o che i più piccoli non hanno mai vissuto.
È “L’Italia che vorrei…” dei più piccoli, desiderata dai bambini dei Punti luce di Save the Children, che affidano le loro aspettative ad una video-lettera diffusa oggi e indirizzata al prossimo Presidente della Repubblica, proprio a pochi giorni dall’inizio delle votazioni per la sua elezione, il prossimo 24 gennaio.
“L’accoglienza, la gentilezza, la bellezza sono valori che bambine, bambini e adolescenti in Italia, vorrebbero vedere riflessi anche nel mondo che li circonda. I più piccoli oggi, sono più consapevoli dei propri bisogni e vogliono fortemente contribuire al cambiamento del proprio Paese. Parlano di rispetto per l’ambiente, di luoghi puliti e di un’Italia solidale. Ma soprattutto, guidati da una nuova consapevolezza, vogliono essere ascoltati: il loro angolo di osservazione e il loro linguaggio di decodificazione della realtà, sono necessariamente diversi da quello degli adulti, così come le proposte che possono scaturire da un confronto con loro possono essere più efficaci, semplicemente perché li riguardano. Dare la parola alle nuove generazioni, oggi messe ancor più a dura prova dalla pandemia, è fondamentale. C’è bisogno di attivare canali di ascolto continuativi, prestando attenzione al loro parere, in modo da riconoscerli come protagonisti a pieno titolo del nostro tessuto sociale” dice Daniela Fatarella, Direttrice di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
“Restituire la speranza del futuro ai bambini che in questi ultimi anni hanno visto il loro mondo stravolto, con le scuole chiuse e limitato dalle restrizioni, è un dovere di tutti noi adulti. Alcuni diritti inviolabili, sanciti dalla Costituzione italiana – dal diritto alla pari dignità sociale, alla salute, da quello alla scuola, alla tutela dell’infanzia – vengono in questa delicata lettera al futuro Capo dello Stato declinati in desideri indirizzati metaforicamente a colui che della Costituzione è garante. Ci auguriamo che il futuro Presidente della Repubblica contribuisca a costruire l’Italia che sognano” conclude Daniela Fatarella.