RADIAZIONE VENTURI: PER ANAAO UN’INACCETTABILE INVADENZA

L’Anaao Assomed esprime perplessità e dubbi in merito al provvedimento di radiazione dell’Assessore alla Sanità Sergio Venturi adottato dall’Ordine dei Medici di Bologna, non per sanzionare un medico che sta operando in contrasto con il codice deontologico nell’ambito dello svolgimento delle specifiche funzioni, ma il politico che contribuisce all’elaborazione di una legge regionale.

 

Quella della presenza della sola componente infermieristica sui mezzi avanzati destinati all’emergenza/urgenza può rappresentare una scelta criticabile, ma che va contrastata con azioni culturali, politiche, sindacali e, se del caso, giuridiche.

Anche in passato come Anaao Assomed non abbiamo risparmiato critiche a provvedimenti di varia natura adottati dalla Giunta della regione Emilia Romagna. Ci siamo espressi circa 6 mesi fa contro la richiesta del Presidente Bonaccini di autonomia differenziata in campo sanitario perché, a nostro parere e non solo, foriera di ulteriori diseguaglianze tra regioni.

Ancor prima avevamo stigmatizzato il tentativo di destrutturare lo stato giuridico dei professionisti del SSR attraverso assunzioni in regime libero professionale o di medici privi di specializzazione destinati giuridicamente all’area del comparto. Perplessità abbiamo sollevato per la gestione dei processi di aggregazione delle aziende sanitarie in Emilia Romagna, allorquando, a fronte di importanti economie di scala, non si è esitato ad adottare provvedimenti palesemente illegittimi di riduzione drastica della retribuzione di posizione di numerosi medici e dirigenti sanitari.

Anche i processi in corso di fusione tra policlinici universitari e ospedali delle aziende territoriali fanno insorgere dubbi perché è evidente, con la normativa vigente, il rischio di espansione nel settore assistenziale della parte universitaria senza l’individuazione di adeguati limiti nell’atto aziendale sul numero di strutture complesse e semplici dipartimentali spettanti a ogni componente al fine di salvaguardare il diritto alla carriera per ogni professionista. Le critiche sono state sempre nette ed espresse nel rispetto dei ruoli anche quando le scelte, a nostro parere, erano palesemente errate se non illegittime.

L’Anaao Assomed oggi si domanda: se l’Assessore fosse stato un laureato in architettura o in biologia cosa avrebbe fatto l’Ordine dei Medici di Bologna? Siamo di fronte ad una inaccettabile azione dal sentore pan-ordinistico nel campo delle relazioni tra il mondo professionale medico e la politica. Una concezione della funzione invadente e pervasiva che rischia di mettere fuori gioco tutti gli altri attori in campo che vestono la maglietta della professione medica.

Oggi è toccato al dottor Venturi, che magari ha commesso l’errore di non cancellare la sua iscrizione all’Ordine nel momento della nomina politica. E se domani toccasse ad un sindacalista?