Lo scorso gennaio la Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità dell’art.18 dell’Ordinamento Penitenziario nelle parti in cui non vengono regolate l’ammissione ai colloqui con il coniuge, l’unione civile e la convivenza senza controllo a vista.
Un primo passo per bilanciare la sicurezza carceraria con il rispetto dei diritti della persona. Si tratta di una sentenza storica, che apre uno spiraglio verso una concezione nuova della pena, non come mera punizione, ma come laboratorio di crescita e rieducazione.
“Oggi-dichiara Filippo Blengino-Tesoriere Radicali Italiani- la normativa impedisce di coltivare rapporti affettivi dietro le sbarre, questa è una grave violazione della dignità delle persone recluse, un ostacolo pesante al ruolo rieducativo della pena. In molti paesi Europei sono previsti luoghi adibiti all’intimità dei detenuti, in Francia esistono i “parloirs familiaux, stanze dell’amore senza sorveglianza, la stessa cosa avviene in Spagna e Germania, ci batteremo per portare finalmente l’affettività anche nelle carceri italiane, abbiamo già perso troppo tempo”