Lunedì 18, alle ore 19,30, Giulia Crivellini-Tesoriera Radicali Italiani e Federica Oneda-Radicali Italiani, saranno in diretta sul Canale Instagram dei Radicali Italiani con la Sex Worker “La tifosa della Bari”.
Al centro del dibattito il confronto sulla proposta di legge popolare che Radicali Italiani ha depositato in Cassazione.
La PDL dei Radicali Italiani chiede una piena decriminalizzazione del sex work. Rimuovendo tutti i divieti, le sanzioni e gli ostacoli normativi che si abbattono su un’intera categoria di persone e riconoscendo il lavoro sessuale come autonoma e legittima professione.
il numero stimato di persone che esercitano nel mondo del sex work supera i centomila, per un mercato di circa 3 milioni di clienti e un fatturato secondo il Codacons che si aggirerebbe sui 3,6 miliardi di euro l’anno. A vendere servizi sessuali sono principalmente donne, ma anche persone trans (attorno al 15%) e uomini (forse il 5%). i Clienti sono invece principalmente uomini di ogni età, professione, opinione politica, livello di istruzione e di reddito.
“In un mondo che spesso ci spinge a conformarci a stereotipi e a nascondere la nostra sessualità, il mio lavoro da sex work.dichiara la sex worker @coyote.cutee mi offre una libertà che non ho trovato altrove. Contrariamente a ciò che molti possono pensare, non sono qui per promuovere stereotipi o per alimentare fantasie preconfezionate. Sono qui, innanzitutto, per esprimere me stessa.
È vero, il lavoro da sex worker non è una passeggiata nel parco. È un campo in cui bisogna affrontare molte sfide, la più grande delle quali è forse la mancanza di riconoscimento e protezione legale. Nonostante ciò, ho scelto di abbracciare questa professione con consapevolezza e determinazione. Essere una sex worker richiede un profondo livello di consapevolezza. Devo essere costantemente aggiornata sulle leggi locali e sulle dinamiche sessuali in evoluzione. Questa consapevolezza non solo mi protegge, ma mi consente anche di educare i miei clienti e sfatare i miti che circondano il mio lavoro.
Gestire le relazioni con i clienti è un aspetto cruciale del mio lavoro. Per me, la parola chiave è “autenticità”. La capacità di stabilire confini chiari, comunicare apertamente e creare connessioni autentiche è fondamentale per una esperienza soddisfacente per entrambe le parti. Non si tratta solo di sesso; spesso si tratta di ascoltare, comprendere e dare un senso di intimità che molti cercano disperatamente.
È difficile negare che il lavoro da sex worker porta con sé una certa dose di discriminazione e stigmatizzazione. La mancanza di regolamentazioni adeguate e la disinformazione alimentano questi pregiudizi. Ma io sono qui per dire che questo lavoro ha un lato luminoso. C’è chi apprezza veramente ciò che facciamo, chi riconosce il nostro valore e ci tratta con rispetto. In conclusione, il lavoro da sex worker può essere una forma di liberazione e di autoaffermazione per molte persone, me inclusa. Non voglio che ci siate solo per me quando è comodo o politicamente corretto. Voglio che vediate oltre i pregiudizi e riconosciate la mia esperienza come valida e legittima. La società dovrebbe lavorare per promuovere una maggiore comprensione e accettazione delle sex worker, garantendo loro diritti e protezioni adeguati. Ricordate sempre che siamo individui, con sogni, speranze e paure, come chiunque altro. Siamo qui per esprimerci e cercare il nostro spazio di autenticità in un mondo che spesso ci giudica senza conoscerci davvero.”