Arrivano da Firenze le prime firme per le 6 proposte di legge depositate dai Radicali Italiani in Cassazione.
Contrasto alla povertà, crediti alle imprese, energie rinnovabili, salvaguardia del suolo, aborto sicuro e informato, decriminalizzazione del sex work: queste le 6 proposte sulle quali i Radicali Italiani chiedono una mobilitazione generale per mettere fine al populismo e alla demagogia e costruire un’alternativa chiara e coraggiosa, su temi fondamentali quali l’inclusione, la transizione ecologica, la tutela dei diritti umani, sociali e civili.
“Falla fuori la legge, Italia”, questo lo slogan scelto dai Radicali per superare il divario tra cittadini e istituzioni, prendere posizione e costruire un futuro migliore per tutti.
Alla Conferenza Stampa di presentazione dell’iniziativa, fuori Palazzo Vecchio, hanno partecipato: Massimiliano Iervolino- Segretario Radicali Italiani- Zanobi Tosi-Segretario Radicali Italiani Firenze-Eliana Canavesio-Co Presidente di Volt- Francesco Borgna-Volt Toscana-Laura Sparavigna e Luca Milani- Consiglieri comunali Firenze
“Durante le ultime elezioni-afferma Massimiliano Iervolino-Segretario Radicali Italiani– 17 milioni di italiani hanno deciso di non andare a votare. Anche per questo abbiamo presentato sei proposte di legge di iniziativa popolare per cambiare l’Italia”
“Riteniamo-dichiara Eliana Canavesio-co-Presidente di Volt Italia sia estremamente importante incentivare la partecipazione dei cittadini alla vita politica, partendo dai banchetti, soprattutto in questo periodo, in cui le speranze le stiamo perdendo”
Per le 6 proposte di legge è possibile firmare anche online https://radicali.it/firma/ attraverso una piattaforma privata a pagamento.
“Purtroppo-dice, Massimiliano Iervolino- scontiamo lo scandaloso ritardo della piattaforma governativa per la firma digitale delle proposte di iniziativa popolare, sarebbe dovuta entrare in vigore un anno e mezzo fa, il 1° gennaio del 2022, ma il ministro Nordio ha recentemente affermato che non sarà pronta prima di 12 mesi!
A pagare, ancora una volta, sono i cittadini.”
LE SEI PROPOSTE DI LEGGE
Energia
Meno burocrazia per l’energia pulita!
L’energia è tra le materie a competenza concorrente tra Stato e Regioni. Da anni il nostro Paese soffre di veri e propri conflitti istituzionali in relazione alle infrastrutture energetiche, soprattutto per lo sviluppo delle energie rinnovabili.
Noi chiediamo di tagliare la burocrazia che rallenta la transizione energetica, facendo sì che l’energia sia una competenza esclusiva dello Stato.
Suolo
Solleva l’Italia da terra!
Sulla tutela del suolo il nostro Paese è in grave ritardo rispetto agli standard europei. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti.
Vogliamo che si riconosca l’importanza del suolo come risorsa: difendendolo dall’erosione e dalla contaminazione, contrastando il consumo di suolo, riutilizzando le aree edificate abbandonate e introducendo la compensazione ambientale.
Aborto
Corpi liberi, libero aborto!
L’attuale legge 194 non garantisce un vero diritto all’aborto ma lo consente in determinati e specifici casi. Noi chiediamo un autonomo diritto di scelta e autodeterminazione, per far sì che la libertà riproduttiva non incontri più ostacoli morali e amministrativi e possa essere liberamente accessibile per chiunque decida di interrompere una gravidanza.
Sex work
Diritti al lavoro sessuale!
La legge attuale sul sex work ha ottenuto un unico risultato: prendere di mira le lavoratrici e i lavoratori del sesso e rendere le loro condizioni di vita meno sicure.
Noi chiediamo una piena decriminalizzazione del sex work. Rimuovendo tutti i divieti, le sanzioni e gli ostacoli normativi che si abbattono su un’intera categoria di persone e riconoscendo il lavoro sessuale come autonoma e legittima professione.
Debiti dello Stato
Una vera compensazione per le imprese!
Ad oggi il debito commerciale dello Stato nei confronti delle imprese supera i 60 miliardi di euro. Questo genera un grande problema di liquidità a tutto il sistema produttivo.
Noi chiediamo che i professionisti e le imprese che vantano un credito con lo Stato possano utilizzarlo per il pagamento di imposte e contributi o cederlo a un intermediario finanziario.
Povertà
Per un reddito minimo di inserimento!
Un quarto della popolazione italiana è a rischio povertà o esclusione sociale a causa di diritti approssimativi, salari bassi e contratti a termine.
Vogliamo contrastare questo Governo che vuole introdurre inaccettabili distinzioni tra chi merita e chi non merita di essere aiutato. Noi chiediamo di introdurre il Reddito Minimo di Inserimento, per garantire a tutti il diritto ad una vita dignitosa, fornendo l’aiuto economico e formativo necessario a uscire dalla condizione di povertà.
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