A Ragusa i poliziotti della Squadra mobile hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di sei persone per favoreggiamento dell’ingresso e della permanenza sul territorio nazionale di cittadini extracomunitari.
Gli investigatori hanno individuato un centro di assistenza per stranieri, gestito da due dei destinatari delle misure cautelari dove, a fronte del pagamento di corpose somme di denaro, venivano offerte agli stranieri delle abitazioni nel centro storico della città, da utilizzare al solo scopo di fare ottenere loro la residenza anagrafica, necessaria alla presentazione delle istanze di rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno o anche di ricongiungimento familiare.
Con l’indagine sono state individuate tredici abitazioni, che venivano occupate dagli stranieri solo in occasione dei controlli di due operatori comunali, i quali, a fronte del pagamento, omettevano di eseguire la verifica, limitandosi a dei controlli blandi e superficiali e comunicando successivamente all’ufficio anagrafe il superamento dell’accertamento, in virtù del quale veniva poi concessa la residenza anagrafica nel comune di Ragusa.
Uno degli arrestati ha avuto un ruolo centrale nell’attività criminale perché aveva la funzione di tenere i contatti stretti con i due operatori comunali ma anche quella di accompagnare e di indirizzare gli stranieri presso le abitazioni dove avevano dichiarato la residenza, al fine di trattenerli per il tempo strettamente necessario al controllo dell’operatore.
Dei sei indagati, tre sono finiti agli arresti domiciliari, una donna è stata sottoposta all’obbligo di dimora mentre per i due operatori comunali è scattata la sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio.