“Secondo l’ultima indagine Eurispes, quasi 3 italiani 10 partecipano a giochi con vincita in denaro (28,2%), il 71,8% dichiara di non farlo mai. In particolare, il 18,3% gioca solo dal vivo, il 2% solo on line, il 7,9% in tutti e due i modi”.
E’ quanto si legge nel Rapporto Italia 2019 dell’Eurispes. Il Rapporto – come riporta l’Agenzia Agimeg – sottolinea inoltre che il volume del mercato del gioco in Italia nel 2017 si è attestato sui 101,8 miliardi. Gli incassi per la finanza pubblica arrivano a oltre 10 mld, il costo per gli italiani è di quasi di 19 mld, il settore delle imprese nel 2017 ha potuto contare su 8,6 mld di euro. “Nel complesso – prosegue il Rapporto -, circa 1 italiano su 10 gioca on line.
Tra i 35-44enni e gli over 65 si registrano le più alte percentuali di non giocatori (rispettivamente 76% e 75%). Dai 45 anni in più sono più numerosi della media coloro che giocano solo dal vivo (23,9% per i 46-64 anni, 21,4% per gli over 65). Dai 18 ai 34 anni si trova la quota più alta di giocatori sia dal vivo che on line (15%). Le percentuali più elevate di non giocatori si trovano al Sud (77,5%) e al Centro (75,4%); nelle Isole il picco di chi gioca solo on line (4,8%). Il Gratta e Vinci è il gioco maggiormente praticato (l’85% tra chi gioca “qualche volta”, “spesso” e “sempre”), seguito dal Lotto e SuperEnalotto (77,4%), lotterie (62,4%), scommesse sportive (52,7%). Meno diffusi il casino (78% mai) e le scommesse ippiche (75,9% mai). La speranza di una grossa vincita è la motivazione che più spesso induce a giocare (27,9%), seguita dalla ricerca di denaro facile (22%) e solo successivamente dal divertimento (21,1%, nel 2009 erano il 27,4%).
L’8,2% gioca per occupare il tempo libero, il 5,5% per il brivido del gioco, il 4,7% per tradizione familiare, stessa percentuale dice di volere mettere alla propria la sua abilità, il 3,3% spera di vincere una cifra consistente da donare a chi ne ha bisogno. Circa 3 under 35 su 10 giocano alla ricerca di denaro facile e per puro divertimento, dai 35 anni ai 64 sono superiori alla media coloro che sperano in una grossa vincita (le percentuali sfiorano il 32%). Sono stati poi presi in esame alcuni comportamenti potenzialmente a rischio – prosegue il Rapporto -: se la maggioranza dei giocatori non ha mai avuto la sensazione di trascorrere troppo tempo giocando (60,8%), a quasi un terzo (30,7%) è invece capitato “qualche volta”, al 7,8% “spesso”, allo 0,6% “sempre”.
Inoltre, oltre un quarto (26,6%) prova “qualche volta” la sensazione di spendere troppo denaro giocando, il 10% “spesso”, lo 0,6% “sempre”, mentre non capita mani al 62,4% dei giocatori. Tre quarti degli intervistati 74,9% non hanno mai chiesto un prestito per giocare, ma uno su cinque ammette di averlo fatto “qualche volta” (19,1%), il 5,3% “spesso”, lo 0,6% “sempre”. Rispetto alla questione della pubblicità “di Stato” del gioco, gli italiani si dividono. Secondo il 35,4% degli italiani non è giusto che lo Stato promuova il gioco lecito e responsabile mentre il 26,9% è dell’opinione opposta e il 22,5% non sa valutare. In particolare, il 30,6% del campione (giocatori e non giocatori) è contrario perché ritiene che anche il gioco lecito crei dipendenza, il 14,8% perché anche con il gioco lecito si possono perdere grosse somme. Mentre il 16,6% è favorevole perché è un buon modo per scoraggiare il gioco illegale e il 10,3% perché in questo modo i giocatori sono più tutelati. Quali sono i giochi considerato più pericolosi? In cima alla classifica si sono le slot machine: pensa siano pericolose l’83,4% del campione (“abbastanza” 40%, “molto” 43,4%).
Seguono i giochi on line per il 78,3% (48,6% “abbastanza”, 29,7% “molto”), poi le scommesse sportive (71,8%), i Gratta e vinci (66,7%), il Bingo (65,3%). Oltre 7 italiani su 10 non hanno conoscenza diretta o indiretta dell’esistenza di circuiti di gioco illegale. Oltre un quinto (22,3%) ne è conoscenza ma non ne ha partecipato, il 4,7% ha anche partecipato. Nel complesso, oltre 1 cittadino su 4, non necessariamente giocatore, conosce circuiti di gioco illegale”, conclude il Rapporto Italia 2019. L’indagine campionaria è stata realizzata su un campione probabilistico stratificato in base alla distribuzione della popolazione per sesso, classe d’età ed area risultante dai dati dell’ultimo Censimento Istat. La rilevazione è stata realizzata tramite la somministrazione face to face di un questionario semistrutturato ad alternative fisse predeterminate, composto da domande a risposta chiusa o semichiusa.
I questionari compilati e analizzati sono stati complessivamente 1.132 e hanno indagato diverse aree tematiche: la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni, il rapporto con l’Europa, la condizione economica delle famiglie, i consumi, il lavoro, la percezione di sicurezza, lo stalking, le molestie sessuali, il possesso e la cura di animali domestici, gli stili alimentari, il testamento biologico e il fine vita, il gioco con vincita in denaro, il rapporto con la televisione pubblica. I questionari sono stati somministrati tra dicembre 2018 e gennaio 2019.