Il Covid, come per tutte le attività economiche, è stata una grande sfida anche per il settore del gioco legale che ha pagato con lunghi periodi di chiusura, ma che ora sta ritornando ai livelli pre-pandemia. E’ quanto è emerso dal Secondo Rapporto Lottomatica-Censis “Il gioco legale in Italia. Il valore sociale ed economico“.
Al netto delle vincite, la spesa dei giocatori è stata di 20,3 miliardi di euro con un +31,3% rispetto al 2021, dato che finalmente colma il crollo del -33,3% tra il 2019 e il 2020: infatti, la variazione percentuale 2019-2022 è pari al +4,7%.
Risalgono le entrate erariali, intese come il totale derivante dall’imposizione fiscale, che sono pari a 11,2 miliardi di euro, prossime al dato del 2019, pari a 11,4 miliardi di euro; su questo pesano anche le diverse abitudini di gioco, che sempre più vedono i consumatori orientarsi verso giochi a minore tassazione.
Il settore del gioco legale è riuscito a rimbalzare dopo il periodo più acuto della pandemia durante il quale sono stati imposti blocchi alle attività che si sono prolungati nel tempo.
I numeri del 2022, quindi, vanno letti come segnali di vitalità di un settore che, allentati i vincoli e le restrizioni, ha recuperato il suo spazio. Vista la relazione inversa con il gioco illegale, significano auspicabilmente anche un rallentamento dell’espansione criminale.
È evidente che il biennio trascorso non è passato indenne e che tanti operatori del settore sono stati costretti a chiudere o a ridimensionarsi o, semplicemente, faticano a riprendere il ritmo precedente. È indubbio, però, che il gioco legale vada visto come un settore economico fondamentale del nostro Paese e non un asset da penalizzare o da tenere ai margini di ogni processo di supporto o, ancor più, di sviluppo ulteriore. Quello del gioco è un sistema economico con uno specifico valore sociale: anche per questa ragione va supportato.
AGIMEG