Il nuovo numero del Rapporto Sud del Sole 24 Ore in edicola venerdì 17 settembre in Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna dedica l’apertura ai porti del Sud per i quali è in arrivo una dote di quasi 2 miliardi. Il primo finanziamento è quello del 4 agosto, quando è arrivato dalla conferenza unificata Stato-Regioni-Città il via libera al piano da 3,4 miliardi di investimenti nei porti per elettrificare le banchine, rafforzare la sostenibilità, accrescere la capacità degli scali, potenziare le infrastrutture stradali e ferroviarie dell’ultimo miglio.
Si tratta di 2,6 miliardi (da spendere tra il 2021 e il 2026) del Fondo complementare al Pnrr, integrate da ulteriori fondi del ministero per circa 600 milioni. Di questi al Mezzogiorno va il 43% del totale, pari a 1,4 miliardi circa. I singoli interventi – presentati dalle varie Autorità portuali e approvati dal ministero – sono stati concordati con le Regioni. Tra i più importanti figurano il rafforzamento della diga d’Aosta a Napoli (150 milioni), i banchinamenti del nuovo terminal Ro-ro di Cagliari (99,3milioni), il completamento del banchinamento della cassa di colmata a Brindisi (88 milioni), il molo alti fondali a Manfredonia (80 milioni). Altri 41 milioni finanzieranno interventi nei porti di Ortona e dello Stretto di Messina. A queste risorse si aggiungono poi 112 milioni a valere sul Fondo Investimenti del ministero.
Criminalità informatica. Una ricerca della società Swascan, cyber security company innovativa, su un gruppo di imprese rivela che Campania Puglia e Molise sono regioni esposte a livello critico, con una media di 50 vulnerabilità già disponibili pubblicamente. Segue la Sicilia con una media di vulnerabilità tra 26 e 50 e un’elevata esposizione al rischio cyber. Infine Basilicata, Calabria e Sardegna hanno una esposizione ai cyber risk di tipo medio con 1-25 vulnerabilità. Secondo il technology risk indicator elaborato dagli esperti di Swascan e che indica il numero medio delle vulnerabilità potenziali presenti nel campione di aziende esaminate sono state identificate 489 vulnerabilità potenziali: in media 24 per azienda.
Lo studio rivela punto per punto quali sono le maggiori criticità e come servano risorse per aiutare contro i cyber criminali soprattutto le Pmi. E lo fa passando in rassegna 20 tra le principali 100 imprese per fatturato del Mezzogiorno: aziende grandi, ovviamente, e sostanzialmente molto esposte agli attacchi dei cyber criminali. Un tema esploso questa estate con la violazione dei database della Regione Lazio ma che le imprese conoscono bene.
Economia del mare. La pesca recupera, ripartiti i consumi a casa e al ristorante. Dopo il calo di produzione e fatturato del 26 e del 28% (dati Ismea) si rimettono in moto le marinerie meridionali che rappresentano il 50% del totale nazionale per quantità di pescato. Ciò produce effetti positivi soprattutto sull’attività della marineria delle regioni meridionali che rappresenta quasi la metà del pescato in tutta Italia in volume e quasi il 70% in valore: nelle aree geografiche che interessano l’Adriatico Meridionale (Puglia e Calabria), il Tirreno centrale e meridionale e lo Jonio Occidentale (Campania, Calabria, Sicilia) ed il sud della Sicilia, il recupero c’è ed è in corso. Una svolta importante dopo un 2020 nero.
Tra le esclusive di questo numero l’intervista ad Alfonso Dolce, a.d. Dolce&Gabbana. Al Rapporto Sud di venerdì 17 settembre l’amministratore delegato del gruppo – siciliano di Polizzi Generosa in provincia di Palermo – rilancia la proposta di ripartire da arti e mestieri per far crescere l’economia del Mezzogiorno. «La nostra non è una vera e propria attività di carattere commerciale – dice Alfonso Dolce – il nostro obiettivo iniziale era quello di dare luce e visibilità a quelli che chiamiamo arti e mestieri non legati a tessile o moda ma a uno stile di vita. Dolce&Gabbana parte da concetti molto semplici: amore e passione per quello che si fa e le radici e la famiglia. Senza l’amore della famiglia, senza l’amore e l’affetto per le cose, non costruisci un progetto vero, reale e credibile. Costruisci un progetto di marketing, di comunicazione non un progetto di storie».
Ambiente. Si accinge a chiudere il primo anno di mandato il commissario alla bonifica dell’area di Taranto, il prefetto Demetrio Martino, che è anche prefetto della città, nominato con Dpcm del 2 ottobre 2020 in sostituzione di Vera Corbelli, in carica per sei anni e al Rapporto Sud del Sole 24 Ore. «Lo stato di attuazione è ancora insoddisfacente» ha detto a metà luglio sulla bonifica il ministro per il Sud, Mara Carfagna, coordinatore del Contratto istituzionale di sviluppo per Taranto (Cis). «Chiedo al nuovo responsabile unico del Contratto – ha affermato il ministro in relazione all’incarico a Paolo Esposito, direttore generale dell’Agenzia per la coesione territoriale – di fare una ricognizione per individuare gli ostacoli e consentirmi così di arrivare a una proposta che acceleri la realizzazione di queste opere così importanti».
No profit. Al Sud, il Terzo settore (della cui riforma si attende la completa applicazione) rappresenta un vero e proprio strumento di sviluppo. Impegnate nel recupero di beni e terreni confiscati alla mafia, nella produzione di beni unici e innovativi (agricoltura e sostenibilità ambientale, ad esempio), in attività per detenuti, persone con disabilità, immigrati, donne vittime di violenza, le imprese sociali crescono e si consolidano. Sul Rapporto Sud del Sole 24 Ore in edicola venerdì 17 settembre tutti i dettagli della IV edizione del Rapporto sull’impresa sociale di Iris Network, che conta circa 17mila coop in Italia con oltre 500mila addetti, di cui ben 7mila nel Mezzogiorno (6.942 al Nord e le altre al Centro).