Inizierà alle ore 18 di oggi, davanti a Montecitorio, il presidio “Giù le mani dal referendum” organizzato dal Comitato promotore del Referendum Cannabis con la partecipazione di decine di firmatari. La presenza andrà avanti tutta la notte in attesa del Consiglio dei Ministri convocato per mercoledì e che potrebbe essere l’ultima sede in cui una risposta dal Governo Draghi potrebbe arrivare relativamente alla proroga dei termini.
È infatti fortemente a rischio – per i passaggi burocratici delle amministrazioni e per l’assenza di una risposta da parte del Governo – la consegna della quasi 600.000 firme raccolte coi relativi certificati.
A seguito della diffida inviata sabato 25 settembre, e grazie alle decine di persone che si sono subito attivate, le amministrazioni stanno rispondendo: a oggi sono pervenute 340.000 certificazioni. Il tempo però non è molto, mancano meno di 48 ore alla consegna delle sottoscrizioni in Corte di Cassazione. È dunque materialmente difficilissimo poter mettere in sicurezza oltre 160 mila firme entro l’alba di dopodomani.
“Dopo aver raccolto le firme in tempi record e averle fatte pervenire ai comuni scorso 22 settembre, abbiamo diffidato 1.400 perché rispondessero nelle 48 ore previste dalla legge. Oggi abbiamo oltre la metà dei certificati necessari ma i tempi sono troppo stretti. Non vogliamo che questo referendum venga discriminato, chiediamo di avere tempo fino al 31 ottobre: ci siamo rivolti al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio, siamo pronti a mettere in mora il Ministero dell’Interno. Questo ritardo non dipende da noi, non possiamo subirne gli effetti” – dicono Marco Perduca, Antonella Soldo e Riccardo Magi, promotori del Referendum Cannabis Legale.
Intanto oltre 400 persone hanno aderito al digiuno iniziato alla mezzanotte di domenica 26 settembre per chiedere una risposta alle istituzioni.
Questa sera davanti a Montecitorio, a partire dalle ore 18, si terrà la manifestazione “Giù le mani dal Referendum!”. La presenza nonviolenta verrà portata avanti con un presidio notturno a staffetta fino al giorno seguente, quando si terrà il Consiglio dei Ministri.
Il Referendum Cannabis è promosso dalle Associazioni Luca Coscioni, Meglio Legale, Forum Droghe, Società della Ragione, Antigone e dai partiti +Europa, Possibile, Radicali italiani, Potere al Popolo e Rifondazione Comunista.