Regalo di Natale. Quando è brutto o rotto. Reazioni e rimedi

Aperti i regali sotto l’albero… qualche delusione? Hai aperto un pacco dalla forma strana che potresti potenzialmente odiare? Una tazza originale con una battuta volgare o un capo di maglieria che non sai se offenderti? Quando ricevi un regalo come questo, hai provato a fare una performance di gratitudine degna di un Oscar o, audacemente ed educatamente, chiedi la ricevuta del regalo, rischiando di offendere?

Certo, da bambino, fatta una smorfia avresti potuto metterlo in un angolo dopo averlo scartato, ma quando sei più grandicello, sarebbe imbarazzante: un regalo “sbagliato” può sollevare tante domande sul legame col donatore, pensa davvero che tu sia una persona che indosserebbe “quello”?

Per chi vuole approfondire l’aspetto psicologico, secondo uno studio del 2008 (1), incentrato su relazioni eterosessuali, gli uomini si sentono meno simili al loro partner romantico dopo aver ricevuto un regalo cattivo rispetto a uno buono; le donne, invece, non si sentono incomprese. Per i ricercatori ciò è dovuto al fatto che le donne sono più propense al ruolo di “custode della relazione” (in pratica: più brave a dare una svolta positiva alle cose).

Superato – si fa per dire – lo shock emotivo, sperando che prevalga l’anima del consumatore, diamoci da fare. Regalarlo fra un po’ a qualcun altro o venderlo nei mercatini delle occasioni (molto attivi online dopo le feste), ripararlo, cambiarlo o farsi dare i soldi indietro?

Non funzionante

Difettoso o non corrisponde a quanto descritto in confezione e/o pubblicità? Vale la Garanzia legale valida 2 anni (2) a carico del venditore, che deve ripararlo o sostituirlo entro “tempi congrui”, da pattuire con te. Altrimenti si possono avere. Le eventuali spese di spedizione, sono a carico del venditore.

(oltre a questa c’è anche la Garanzia del produttore: contrattuale, applicabile rispetto a quanto riportato sui fogli allegati all’acquisto)

Indesiderato

C’è il diritto di recesso (3):

Per gli acquisti in presenza, la legge non lo prevede, a meno che non sia stato pattuito al momento dell’acquisto.

Per gli acquisti in negozio virtuale o fuori dai locali commerciali si può recedere entro 14 giorni dall’acquisto oppure dal giorno in cui si riceve il bene. Le spese di spedizione sono a carico di chi esercita il recesso.

Venditore o produttore non disponibile?

Occorre intimare il dovuto tramite una lettera raccomandata a/r di messa in mora o pec (4) e fare una denuncia all’Antitrust (5) per pratica commerciale scorretta. In mancanza di soddisfazione si può ricorrere al giudice di pace (6).

Venditore o produttore non italiano?

Se sono in un Paese dell’Unione Europea, è come se fosse in Italia (ricordarsi che le pec valgono solo in Italia). Col vantaggio che, in mancanza di soddisfazione, c’è una procedura più facile (7) che non quella italiana del giudice.

Se sono in un Paese extra-Ue, verificato che non abbiano un ufficio in Italia o in altro Paese Ue (per cui varrebbe quanto sopra), è più complicato. Vale sempre l’intimazione con raccomandata A/R (4), ma in mancanza di risposta, pur rivolgendosi al giudice italiano (6) è difficile ottenere giustizia.

 

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc

 

 

1 – https://guilfordjournals.com/doi/pdf/10.1521/soco.2008.26.4.469

2 – http://sosonline.aduc.it/scheda/garanzia+dei+prodotti+due+anni+carico+del+venditore_14358.php

3 – http://sosonline.aduc.it/scheda/sul+diritto+recesso+ho+appena+fatto+acquisto+ma+ci_9652.php

4 – https://sosonline.aduc.it/scheda/messa+mora+diffida_8675.php

5 – http://www.agcm.it/invia-segnalazione-online.html#wrapper

6 – http://sosonline.aduc.it/scheda/giudice+pace_15959.php

7 – https://sosonline.aduc.it/scheda/controversie+stranieri+procedimento+europeo_19220.php