“C’è bisogno di controllare il numero dei contagi, nel senso che le persone positive possono già andare in giro però dopo che siano trascorsi almeno 21 giorni dalla positività perché è stato dimostrato che al 21imo giorno, ancorché il risultato del tampone risulti positivo, la persona non è capace di trasmettere ad altri. 5 giorni sono ancora pochi, le persone asintomatiche sono comunque capaci di trasmettere il virus e quindi di fatto in questo momento della pandemia non appare una soluzione percorribile”. Lo ha detto Fabio Ciciliano, componente del Comitato Tecnico Scientifico, a 24 Mattino su Radio 24.
“Del picco ci accorgeremo solo dopo averlo superato”
“Ci accorgeremo del picco quando questo sarà passato, in questo momento si stanno registrando degli incrementi settimanali che sono ridotti rispetto agli incrementi delle settimane precedenti, questo ci fa capire che la curva sta cominciando a piegarsi. E’ ovvio che, come accaduto nelle scorse primavere e nelle scorse estati, il virus si avvantaggia dei climi freddi dove le persone sono rinchiuse in ambienti ristretti. Quando le temperature si alzano, e le persone stanno più all’aperto, i virus respiratori e anche questo coronavirus, circolano di meno e la condizione epidemiologica migliorerà”.
“Cambiare bollettino può scatenare dietrologie”
“Potrebbe essere il caso di ridurre la frequenza di trasmissione ma non tanto per un discorso di carattere numerico, epidemiologico, tanto non cambia nulla da quel punto di vista, forse potrebbe essere meno impattante per sui cittadini che stanno vivendo ormai da due anni un martellamento quotidiano di questi numeri. In tutta onestà c’è un’altra valutazione da fare: siccome siamo il paese della dietrologia, magari potrebbe essere male interpretata la decisone di ridurre ad una settimana la comunicazione perché magari i dietrologi di turno direbbero che non ci vogliono far vedere i numeri, in realtà non è così, i dati vengono forniti tutti i giorni e messi a disposizione in rete”.