
«A distanza di anni dalla Legge 34/2020, che sanciva il ruolo degli infermieri di famiglia e comunità, la situazione è allarmante. Nel 2022 il Ministero della Salute segnalava solo 1.464 infermieri di famiglia assunti, a fronte di un fabbisogno indicato in 9.600 proprio dalla legge. Oggi, con soli 3.000 infermieri presenti, mancano oltre 20.000 professionisti per rispettare le linee guida base AGENAS», dichiara Antonio De Palma, Presidente del Nursing Up.
De Palma: “Situazione insostenibile”
«Per il rilancio della sanità territoriale servirebbero almeno 25.000 infermieri di famiglia, ma oggi ne abbiamo solo 3.000. Considerando pensionamenti, dimissioni e fuga all’estero, il nostro Sindacato ha stimato nel 2023 un fabbisogno di 50.000 unità entro il 2026. AGENAS confermava a sua volta, nel 2023, che ne servirebbero almeno 47.500. Senza infermieri di famiglia, le Case della Comunità e le COT non potranno funzionare».
PNRR: i numeri allarmanti del ritardo
I recenti dati sui ritardi delle Case di Comunità in Lombardia riflettono un problema nazionale. A Milano sono stati assunti solo 100 infermieri territoriali, contro i 900 necessari. In tutta la Lombardia ne mancano almeno 9.000, tra ospedali e territorio, per garantire l’assistenza adeguata. La situazione è critica anche nelle altre regioni.
Assistente infermiere sì, infermiere di famiglia no: dove stiamo andando?
«Nelle trattative contrattuali si vuole inserire l’assistente infermiere, ma non l’infermiere di famiglia. Questa figura surrogata non garantisce le competenze necessarie. Il Nursing Up chiede un inquadramento contrattuale per gli infermieri di famiglia, indispensabili per un sistema sanitario efficiente».
L’Europa corre veloce e noi?
«Nel Regno Unito, Svezia e Spagna gli infermieri di famiglia sono integrati da tempo nel sistema sanitario. In Scozia, dal 2000, il Family Nurse è una figura centrale, con formazione avanzata e capacità di prescrivere farmaci. In Italia siamo in forte ritardo, e senza investimenti rischiamo di fallire gli obiettivi del PNRR», afferma De Palma.
Il futuro della sanità territoriale
«Senza un piano straordinario per assumere almeno 50.000 infermieri di famiglia, la sanità territoriale rischia il tracollo. Il governo deve intervenire subito: il PNRR è un’opportunità che non possiamo sprecare e la scadenza del 31 dicembre 2026 si avvicina in modo inesorabile», conclude De Palma.