Ricomincia la scuola. Poveri tutti, quasi

Scuola dell’obbligo, c’è chi – campagna elettorale complice – vorrebbe portarla a 18 anni (1). Idea nobile che è avanzata nel tempo da quando l’obbligo si fermava alla 5a elementare. Che, innegabilmente (2), ha dato i suoi risultati. Sussiste, però, una continua e fastidiosa disorganizzazione che all’inizio di ogni anno si manifesta… come se già non si sapesse prima.

Sulla carta superati i problemi covid degli ultimi anni, come un’ascia sul collo quelli energetici (3), lo Stato e il relativo ministero continuano a prodigarsi per assenza e mancanza di soluzioni per problemi che sono eterni come il continuo dissesto degli edifici che accolgono gli studenti: 150-200mila supplenti già in preventivo e l’assenza di 40mila tecnici-amministrativi (4).

“Ordinaria amministrazione” quella dei disagi per mancanza di insegnanti, coi loro stipendi vergognosamente bassi.

Fatto “nuovo”, la carenza del personale tecnico-amministrativo, più in evidenza del solito perché, oltre a gestione ordinaria (sorveglianza, polizia, etc), quest’anno si aggiunge la gestione dei fondi Pnrr, dieci miliardi (finora) per digitale ed edilizia (5).

In campagna elettorale qualcuno ne parla, ma sono promesse elettorali che, anche se dovessero concretizzarsi, occorre attendere ottobre (presumibilmente) per il nuovo governo, e i tempi dello stesso per decidere e disporre…. la scuola, però, sta cominciando in questi giorni.

Quindi: poveri tutti, quasi.

Perché non sono poveri coloro che, nel governo ancora in carica, non hanno fatto il dovuto per non arrivare a questa situazione e questo non viene fatto pesare sul loro curriculum. E continueranno a non essere poveri i prossimi governanti che – volere e potere – potrebbero quantomeno “mettere una pezza” a questo disastro…. Ma a cui nessuno farà pagare, per esempio, cose come l’acquisto dei banchi con le rotelle.

Riflessione finale. Gli utenti di questo servizio sono gli studenti che – obbligo vigente e mancanza di voce in capitolo – è bene chiamare sudditi. Gli studenti sono nostri figli e – a parte le (discutibili) iniziative di alcuni genitori che si lamentano per la mancanza di valorizzazione dei propri pargoli – sono le vittime principali. Certo… i prossimi adulti che oggi sono sudditi e vittime…. Non è un buon inizio per diventare adulti.

Vincenzo Donvito Maxia

 

 

 

1 – oggi a 16 anni, di fatto 18 visto che quasi tutti finiscono le superiori e non le abbandonano a 16.

2 – tante le lamentele sui giovani che, nonostante questo, non sanno scrivere e far di conto ma – a parte le motivazioni tecnologiche della comunicazione e informazione odierna che appiattiscono e semplificano ai limiti dell’ignoranza le conoscenze acquisite –  crediamo sia innegabile la crescita media di istruzione e cultura grazie a questa estensione dell’obbligo.

3 – tutti affrontati, come sempre con poca chiarezza: le finestre vanno tenute aperte per areare causa covid o chiuse visto che le temperature standard sono state abbassate causa crisi energetica?

4 – IlSole24Ore del 12/09/2022

5 – “Abbiamo bisogno di un 10-20% di addetti amministrativi in più nelle segreterie, e dobbiamo poter formare i tanti bidelli che si spostano (lo prevede la normativa) a lavorare nelle segreterie, pur non avendo le competenze necessarie”, fa sapere i presidente dell’Anp, l’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli.