Filippo Raciti oggi avrebbe 55 anni, sarebbe un maturo poliziotto pieno di esperienza e progetti per il suo futuro. L’ispettore della Polizia di Stato invece è morto a 40 anni, strappato all’affetto dei suoi cari e dei suoi colleghi, a Catania il 2 febbraio 2007.
Per ricordarlo, questa mattina, nel cimitero di Acireale, dove è sepolto, è stata deposta una corona alla presenza del questore Vito Calvino, della vedova signora Marisa Grasso, del cappellano della Polizia di Stato Salvatore Interlando e di una piccola rappresentanza del X Reparto mobile di Catania, ufficio in cui Filippo prestava servizio.
Successivamente a Catania, alla presenza anche del prefetto Maria Carmela Librizzi, nella chiesa dei Santi Cosma e Damiano è stata celebrata una messa in suo suffragio.
Al termine, nello spazio antistante lo stadio “Angelo Massimino”, è stata deposta una corona d’alloro. Il luogo della deposizione, davanti alla tribuna “A” dello stadio, è intitolato allo stesso ispettore e custodisce un monumento a ricordo del poliziotto.
Anche a Padova questa mattina, alla presenza del prefetto Raffaele Grassi, del questore Antonio Sbordone, del sindaco Sergio Giordani, del presidente della Provincia Fabio Bui, dell’A.N.P.S. e di altre Autorità, si è svolta una cerimonia in ricordo di Filippo Raciti, presso gli impianti sportivi del parco Brentella a lui intitolati dove è presente anche un monumento in suo onore.
Per l’occasione la vedova Raciti ha fatto pervenire al Questore una lettera in cui ringrazia la città di Padova per la vicinanza dimostrata.
Durante un incontro di calcio due tifoserie opposte, quella del Catania e quella della squadra ospite, il Palermo, si fronteggiarono dando vita ad una serie di tafferugli anche con le Forze dell’ordine. L’ispettore Filippo Raciti fu colpito al ventre e un’emorragia lo fece morire in poche ore.
Filippo Raciti ha ricevuto la Medaglia d’oro al valor civile alla memoria ed è stato insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.