È sempre vivo il ricordo del prefetto Antonio Manganelli deceduto per una grave malattia, mentre era ancora in carica come capo della Polizia, il 20 marzo 2013.
Questa mattina, a Roma presso la chiesa di Santa Caterina da Siena a Magnanapoli, il Prefetto è stato ricordato con una santa messa officiata da don Giuseppe Cangiano, coordinatore dei cappellani della Polizia di Stato e dal cappellano della polizia presso la Scuola di polizia di Nettuno Antoine G.J. Raaidy.
Alle celebrazioni erano presenti la moglie Adriana Piancastelli e la figlia Emanuela, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, il capo della Polizia Lamberto Giannini, il prefetto di Roma Matteo Piantedosi, il vice capo vicario della Polizia Maria Luisa Pellizzari ed il vice capo della Polizia direttore centrale della polizia criminale Vittorio Rizzi. Presenti anche il questore di Roma Mario Della Cioppa, l’ex capo della Polizia Alessandro Pansa e il generale Leonardo Gallitelli.
Nella sua lunghissima carriera come funzionario e dirigente della Polizia di Stato ha lavorato al fianco dei più valorosi magistrati e di organi giudiziari investigativi europei ed extraeuropei, dei quali è diventato negli anni un solido punto di riferimento, legando il suo nome anche alla cattura di alcuni dei latitanti di maggior spicco delle organizzazioni mafiose. Ha diretto il Servizio centrale di protezione dei collaboratori di giustizia ed è stato questore di Palermo e di Napoli nonchè vice capo della Polizia vicario dal 2001 al 2007.
Una lapide del prefetto Manganelli si trova presso la cappella del Sacrario dei Caduti della Polizia all’interno della Scuola superiore di Polizia.