Riforma codice strada. Il pericolo dell’uso della propaganda

Il ministro dei Trasporti nei giorni scorsi faceva sapere che, in seguito alla riforma del codice della strada (1), nei primi 15 giorni dalla sua entrata in vigore (14 dicembre) i morti erano diminuiti del 25%.

Oggi l’associazione Asaps.it (portale della sicurezza stradale) fa sapere (2) che non è così. Nei 15 giorni successivi all’entrata in vigore delle nuove norme sono morte almeno 111 persone, più del doppio delle 50 dichiarate dal Ministro. Nel 2023, nello stesso periodo, i morti erano 110, per cui c’è stabilità e non riduzione del 25%. Se si include il 1 gennaio 2025 i morti diventano 134.

La differenza è perché i dati del ministro Salvini erano solo quelli di Polizia stradale e Carabinieri, mentre vanno contanti anche quelli delle Polizie Municipali.

Molti, noi fra questi, sono rimasti stupiti di dati diffusi così tempestivamente quando, per esempio, alla richiesta di altri dati sempre diffusi da un qualche ministero (della Salute nel caso del numero aborti, generalmente in calo), occorre aspettare anni e le scadenze istituzionali non vengono mai rispettate.

E’ evidente che ci sono dati e dati. E lo specifico ministero/ministro si dà da fare solo per il proprio tornaconto in termini propagandistici.

Il ministro dei Trasporti, preso dalla propria foga propagandistica, probabilmente non si è reso conto del danno che stava arrecando diffondendo informazioni sbagliate.

Per poter ragionare sull’efficacia o meno di un provvedimento, crediamo sia troppo presto, a soli 15 giorni dall’entrata in vigore.

Non solo, ma siccome – per esempio – nelle nuove norme del codice è stato introdotto il reato di consumo di cannabis anche se gli effetti di tale consumo per stabilità alla guida sono passati da giorni e settimane (consumo che al di fuori del contesto stradale è invece solo un illecito amministrativo), gli effetti del nuovo codice saranno ancora più disastrosi: tra multe stratosferiche e sospensione della patente, il numero di guidatori che verrà coinvolto è altamente probabile che raggiungerà livelli molto alti, pur non significando nulla per la sicurezza.

Poi ci  saranno anche i risultati sul divieto di limiti di velocità a 30 Kmh in alcune zone urbane, visto che è universalmente dimostrato che tali limiti fanno invece calare incidenti e vittime (3).

Insomma, noi crediamo che buona parte  dei provvedimenti in vigore dallo corso 14 dicembre siano negativi (1), ma preferiremmo, prima di partire a cantare vittoria, avere dati credibili. E’ questo un metodo  secondario per il ministero preposto?

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc

1 – https://www.aduc.it/articolo/riforma+codice+strada+nulla+giustizialista_38443.php

2 – https://www.aduc.it/notizia/asaps+dopo+riforma+cds+incidenti+non+sono+diminuiti_140747.php

3 – https://www.editorialedomani.it/ambiente/citt%C3%A0-automobili-velocit%C3%A0-media-dzrtw0r8